Qualità dell’aria, la Loggia: Brescia non è la peggiore d’Italia

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Lo smog a Brescia tiene banco anche durante le vacanze natalizie
Lo smog a Brescia tiene banco anche durante le vacanze natalizie

“In queste ore, a seguito della pubblicazione del rapporto Ispra sull’Ambiente urbano, alcuni organi di stampa stanno diffondendo la notizia che Brescia sarebbe maglia nera in Italia per la qualità dell’aria. Il dato non corrisponde a realtà”. A dirlo è una nota ufficiale del Comune di Brescia, che critica l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e alcuni media nazionali accusandoli per averne sintetizzato i dati in maniera imprecisa.

“Analizzando il rapporto – scrive il Comune – si legge, infatti, che la città, nel 2017, non è stata la peggiore in Italia per quanto riguarda la concentrazione di Pm10, mentre il dato del 2018, diffuso anche in una nota stampa da Ispra, si riferisce alla sola centralina di Rezzato (aggiornato al 10 dicembre) e non prende in considerazione le centraline poste sul territorio del Comune di Brescia. Al link http://qualitaaria.comune.brescia.it/PM10.aspx (dati Arpa) – continua la nota – è possibile verificare gli effettivi giorni di superamento della soglia di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria dal primo gennaio 2018 a oggi. Sono 36 per la centralina del Broletto e 41 per la centralina del Villaggio Sereno”.

“Inoltre, a pagina 27 del Piano regionale Inquinamento Atmosferico della Regione Lombardia – conclude la Loggia – si evince molto chiaramente come Brescia non sia, e non sia mai stata dal 2002 al 2017, la città maglia nera in Lombardia, e quindi anche in Italia, per la qualità dell’aria. Il Comune ha già contattato Ispra chiedendo di rettificare la notizia, al fine di non fornire un quadro inesatto della situazione e lesivo dell’immagine della nostra città”.

 

 

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1 COMMENT

  1. E il sogno paventato dagli strenui sostenitori della metro per ultima e dell’inceneritore e teleriscaldamento per primi di una città non inquinata, fatta di biciclette che girano per la città e le periferie, di aria salubre perchè le cattive macchine hanno rovinato tutto, dal traffico all’inquinamento e le caldaie a gas che i bresciani erano colpevoli di accendere a paletta per bontempo, non per scaldarsi, facendoli sentire in colpa anche per quello, è rimasto tale. L’inquinamento c’era prima del teleriscaldamento e dell’inceneritore, non è calato, e non si è ridotto nemmeno con la metro. Come non si è ridotto il traffico. Basti vedere, per esempio via Turati, via S. Rocchino, viale Duca degli Abruzzi, ecc…. e non in ore di punta. Ma la Brescia internazionale, per sprovincializzarsi, ha bisogno di opere all’avanguardia costose e che non risolvono nulla…

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