Aeroporti, Bergamo dice ancora no a deviare traffico su Montichiari

Il D'Annunzio nel frattempo rimane vuoto e senza una prospettiva di sviluppo chiara da parte dei soci veronesi

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L'aeroporto Gabriele D'Annunzio di Montichiari
L'aeroporto Gabriele D'Annunzio di Montichiari

Con una nota inviata nelle scorse ore l’ambientalista Dario Balotta (Onlit) attacca gli azionisti pubblici della società Sacbo (che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio, Bergamo) accusandoli di miopia e mancata tutela del territorio per la decisione di dire no allo spostamento di parte del traffico sull’aeroporto Gabriele D’Annunzio di Montichiari, che nel frattempo rimane vuoto e senza una prospettiva di sviluppo chiara da parte dei soci veronesi.

IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

Sacbo: ONLIT ( Balotta), azionisti pubblici non tutelano territorio

Per  sviluppo sostenibile serve un tetto ai voli e trasferimento del cargo a  Montichiari

Il 12 dicembre scorso l’assemblea degli azionisti della Sacbo che gestisce lo scalo di Orio al Serio di Bergamo ha chiuso di nuovo alla soluzione di dirottare traffico sullo scalo bresciano “Gabriele D’Annunzio” di Montichiari. La Sacbo ha infatti deciso di rinunciare al dialogo che si era instaurato con la Save che controlla gli scali di Verona, Brescia e Venezia, per trovare una soluzione in tale senso. Forte dei suoi trend di sviluppo  (13 milioni di passeggeri nel 2018) a scapito dell’ambiente (rumore e inquinamento dell’aria sono fuori controllo) e nonostante la contrarietà di molti sindaci del comprensorio la Sacbo va avanti con il suo maxipiano di investimenti da 435 milioni. Gli azionisti pubblici Comune, Provincia e Camera di commercio bergamasche pur contando del 35% del pacchetto azionario della società non  riescono a tutelare gli interessi del territorio circostante fissando un tetto ai voli. Sea (30%) e banche (23%) insieme hanno la maggioranza delle azioni (53%) determinano le scelte strategiche che guardano solo ai profitti e agli interessi commerciali piuttosto che affrontare seriamente il tema delle mitigazioni ambientali evidenziate dalle proteste dei cittadini negli ultimi anni e dai dati dell’Arpa. Lo spostamento del traffico cargo notturno a Montichiari, che da quasi 20 anni è vuoto, viene osteggiato dalla Sea che vede in Bergamo una sacca di traffico da spostare a Malpensa come avvenuto con alcuni voli di Ryanair e della DHL. Un accordo tra società di gestione aeroportuali in tal senso sarebbe stato possibile per affrontare la grave emergenza ambientale bergamasca pur rimanendo la gara l’unica soluzione per poter dare una soluzione  legale allo scalo di Montichiari e la possibilità di trovare così investitori veri in grado di sviluppare lo scalo. Sorprende comunque che anche UBI banca, secondo azionista di Sacbo,  che nel territorio bresciano conta i suoi maggiori azionisti non giochi la carta di un nuovo sviluppo a Montichiari in attesa che finalmente il Ministero dei Trasporti indica una gara europea per l’affidamento della concessione per la gestione dello scalo monclarense.

 

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