“Il clamore sorto attorno alla previsione di un’innalzamento dell’Ires per le attività del Terzo Settore dimostra quanta poca conoscenza ci sia di questo mondo e come i media contrari a questo Governo la sfruttino per indebolirlo. La nuova aliquota, infatti, colpirà la parte commerciale dei proventi dei soggetti che operano nella terza dimensione che, proprio per loro costituzione, è un’area residuale delle loro attività. L’incidenza nel loro bilancio dovrebbe pertanto essere marginale. In caso non ci fosse utile commerciale non ci sarebbe tassazione”. Così Stefano Borghesi, Senatore della Lega, a proposito delle norma che cancella l’Ires agevolata per gli enti non commerciali, portando l’aliquota dal 12% attuale a quella ordinaria del 24 %.
“Questo -conclude Borghesi – non significa che la misura prevista non debba essere perfezionata in modo più chirurgico, punendo i furbetti che sfruttano le agevolazioni giustamente riconosciute al comparto, pur non partecipando agli scopi e alle funzioni sociale e solidali. Invito a riflettere sul vero problema del Terzo Settore: rivedere le norme che il governo della sinistra di Matteo Renzi ha licenziato. Misure che creano il paradosso di un non profit di Stato, sempre più articolato e confuso e sempre più imbrigliato in fattispecie la cui natura tradisce lo spontaneismo della tradizione solidaristica italiana”.