Imprese in difficoltà, ecco le criticità nel Bresciano secondo la Cgil

Il territorio bresciano, sottolinea la nota del sindacato, in quest’inizio anno è coinvolto in crisi industriali che riguardano tutti i comparti produttivi

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Occupazione e disoccupazione, foto generica
Occupazione e disoccupazione, foto generica

Il territorio bresciano in quest’inizio anno è coinvolto in crisi industriali che riguardano  tutti i comparti produttivi, di cui dà conto una nota inviata oggi dalla Cgil.

“Una grave criticità – sottolinea una nota della Camera del lavoro di Brescia – è rappresentata dalla situazione della raffineria Metalli Capra, azienda in cui sono a rischio 82 dipendenti e in cui si aspetta l’ammissione della società alla procedura di concordato preventivo per la possibile cessione degli stabilimenti”.

Sempre nel settore metalmeccanico, all’Iveco si evidenzia l’apertura della CIGO fino al 28 gennaio 2019 per riduzione volumi di produzione che interesserà diverse centinaia di lavoratori.

Nel settore commercio, continua la nota, “è nota la crisi del centro commerciale Freccia Rossa dove è stata aperta la procedura di concordato in bianco per ristrutturazione del debito da parte della proprietà, con situazione di difficoltà dei negozi no-food a causa della concorrenza creata dall’apertura del centro Èlnos di Roncadelle e relative chiusure dei negozi interessati”. Proseguono inoltre le criticità nella trattativa nazionale per Mercatone Uno che coinvolge i 20 dipendenti del sito di Castegnato.

Per il trasporto, continua la Cgil di Brescia, si registra “la situazione ormai cronica dei tagli al Tpl: mancano risorse da parte della Regione Lombardia per Tpl Brescia, è stata sospesa la gara di bacino per chi acquisisce il trasporto pubblico bresciano e si paventa una riduzione del 10% di taglio per il trasporto, sopratutto extraurbano”.

Nel mondo della cooperazione sociale, in particolare per quanto concerne le realtà che operano con i rifugiati, si evidenziano i contraccolpi sull’occupazione del decreto sicurezza. Il caso più recente è quello della cooperativa Olinda che opera sul bresciano, mantovano e veronese e che paventa 30 esuberi per il momento congelati.

Per il settore agro industriale vi è la delicata situazione del sito Pasta Zara 3 di Rovato “su cui è necessario vigilare affinché tutti gli impegni assunti vengano rispettati”.

Nel chimico-tessile “è tuttora aperta la crisi Medtronic (dove si registrano interessamenti  all’acquisizione dell’attività produttiva per scongiurare la perdita di 300 posti di lavoro) e per la La Modernissima a Desenzano  in cui i 10 lavoratori stanno finendo  gli ammortizzatori e non c’è prospettiva di ripresa”.

“È necessario ripristinare gli ammortizzatori sociali affinché si forniscano strumenti concreti per superare le crisi aperte. – afferma Silvia Spera, segretaria generale della Cgil Brescia -. Il nostro territorio è in grado di dare risposte, creando un tavolo istituzionale che veda la partecipazione di tutti gli attori sociali con l’obbiettivo di salvaguardare l’occupazione e la capacità produttiva, attivando una rete che, coniugando domanda e offerta e una formazione mirata, sappia reagire alle situazioni di crisi, garantendo così che le professionalità presenti non si disperdano, ma siano nuovamente impiegate nel nostro territorio”.

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