Omicidio di Desirée, l’operaio in carcere da 17 anni chiede un nuovo processo

Oggi Giovanni Erra, l'operaio condannato per il delitto, si dichiara innocente e chiede la revisione del processo

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Fu condannato a 30 anni per l’omicidio della quattordicenne Desirée Piovanelli e da 17 è detenuto nel carcere di Bollate.

Oggi, però, Giovanni Erra, l’operaio condannato per il delitto, si dichiara innocente e chiede la revisione del processo.

L’omicidio di Desirée avvenne nel 2002: la ragazzina, attirata in una cascina di Leno con la scusa di mostrarle alcuni gattini e con l’intento di violentarla, fu poi uccisa a coltellate.

Secondo i suoi difensori, Erra non era presente al momento del delitto, per il quale furono condannati anche due sedicenni e un quattordicenne. L’uomo sarebbe giunto nella cascina dopo l’omicidio e scoperto il corpo di Desirée sarebbe fuggito.

Anche il padre della quattordicenne ha depositato un esposto circostanziato in Procura per fare riaprire le indagini. Maurizio Piovanelli crede infatti che le cose siano andate diversamente da quanto ricostruito durante le indagini e il processo, è convinto che qualcuno volesse rapire sua figlia per poi organizzare festini a luci rosse.

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