Ex Pdl, in città la maggioranza degli eletti del 2008 ha lasciato o cambiato partito

In dieci anni le defezioni nei due partiti che componevano il Popolo delle libertà sono state numerose: del nucleo storico della Loggia sono rimasti in pochi

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Alcuni degli ex esponenti della giunta Paroli nel 2008
Adriano Paroli, foto d'archivio

(a.tortelli) L’ultimo in ordine di tempo è stato l’ex capogruppo Mattia Margaroli, espulso dal gruppo consigliare di Forza Italia in Loggia. Ma tra gli ex di Forza Italia e Fdi/An sono in molti ad aver cambiato idea o aver rotto con il proprio partito di riferimento rispetto al 2008 e al 2013.

IL CONFRONTO CON IL 2008

Della giunta che appoggiava Adriano Paroli durante il suo mandato, infatti, più della metà – tra quelli in quota Pdl – ha mollato il partito d’origine. Fausto Di Mezza, Giorgio Maione e Maurizio Margaroli (che pure era già indipendente), infatti, non militano più nelle file degli Azzurri (Maione anche con posizioni molto critiche). Mario Labolani (sulla scia di Viviana Beccalossi) ha abbandonato Fratelli d’Italia (An), candidandosi alle ultime comunali con l’estrema destra. Andrea Arcai è fuori (“purtroppo non riconosco a nessun partito attuale la qualifica di centrodestra”), mentre Paola Vilardi rimane saldamente in Forza Italia, movimento di cui è consigliere comunale con Paolo Fontana (che nel 2008, però, era segretario cittadino dell’Udc).

Anche tra i consiglieri di quella tornata i più hanno lasciato o cambiato partito. In Forza Italia l’ex capogruppo Achille Farina si candidò nel 2013 con Fratelli d’Italia, Angelo Piovanelli è uscito da tempo dal Pdl, Giorgio Agnellini (che, però, era già indipendente) ha cercato di candidarsi a sindaco con un suo movimento nel 2018, Ninì Ferrari ha creato una sua civica senza più tornare all’ovile (nel 2013 non si è ripresentata), Mariachiara Fornasari si è spostata nella civica, Gaetano Visconti è passato per la Lega e Giovanni Acri è stato rieletto consigliere, ma con Fdi. Fermi sono rimasti solo Luigi Gaggia, Roberto Toffoli, Marco Salvo, Marco Toma e Mauro Magoni. Mentre tra gli ex An Andrea Ghezzi e Luigi Recupero sembrano aver smesso con la politica attiva di partito. Il totale porta il conto dei cambi o degli abbandoni a ben 9 su 14.

IL CONFRONTO CON IL 2013

Anche rispetto al 2013, quando Forza Italia era all’opposizione, il quadro è profondamente mutato. Su cinque eletti in consiglio con il Pdl (Ariano Paroli, Mattia Margaroli, Margherita Peroni, Paola Vilardi, Giorgio Maione), infatti, ben tre (Margaroli, Maione e Peroni) hanno lasciato Forza Italia. Di quell’elenco solo Vilardi e Paroli rimangono oggi saldamente nel partito di Berlusconi. Ma nel frattempo – insieme a più della metà degli eletti – un bel po’ di voti se ne sono andati altrove o sono rimasti a casa.

L’ANDAMENTO DEI VOTI

Nel 2013, infatti, il Popolo delle libertà (Forza Italia e An) aveva ottenuto in città il 28,3 per cento dei voti, nel 2013 era sceso al 14,40 (ma al dato andava sommato il 2,7 di Fratelli d’Italia, uscito dal Pdl, e parte del 9,6 per cento ottenuto dalla Civica Paroli). Mentre nel 2018 Forza Italia si è fermata al 7,5 per cento e Fratelli d’italia è arrivata al 3,2 per cento.

 

 

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