Omicidio di Erbusco, la Alessandri a un amico: sesso se mi aiuti a prelevare Stefania

Il Gio spiega anche che la Alessandri ha agito "con preoccupante freddezza e lucidità, "pianificando il delitto nei dettagli"

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Chiara Alessandri, rea confessa dell'omicidio di Stefania Crotti
Chiara Alessandri, rea confessa dell'omicidio di Stefania Crotti

“Sussiste il grave rischio che, se rimessa in libertà, perseveri nei tentativi di occultare le prove e sviare le indagini”. Con queste parole il gip Tiziana Gueli ha giustificato la conferma del provvedimento di carcerazione per Chiara Alessandri, la donna che la scorsa settimana ha ucciso Stefania Crotti. La sua “rivale in amore”.

Nelle motivazioni, il giudice spiega anche che la Alessandri ha agito “con preoccupante freddezza e lucidità”, “pianificando il delitto nei dettagli e mantenendo il proprio proposito criminoso, ovvero quello di eliminare una donna che vedeva come un ostacolo”. Insomma: sarebbe stato tutto premeditato.

DA SETTIMANE ORGANIZZAVA IL PIANO PER RAPIRLA

A sostegno dell’ipotesi della premeditazione stanno emergendo nuovi elementi. Ad esempio la Alessandri avrebbe contattato più di un amico chiedendo (con l’inganno e le lusinghe) di aiutarla a realizzare il suo piano criminale. Diversi giorni prima dell’uomo che è stato il veicolo inconsapevole del rapimento, infatti, la Alessandri aveva chiesto a un altro amico “che aveva sempre avuto un debole per lei”. “Se mi aiuti sono disposta a tutto con te”, gli aveva detto i primi giorni di gennaio”. Ma lui non aveva accettato alludendo a impegni di lavoro.

Anche il marito della vittima, inoltre, avrebbe lamentato di continue e morbose attenzioni da parte dellla Alessandri, che non accettava la fine della relazione e parlava della compagna dell’uomo – sua futura vittima – con epiteti ingiuriosi.

LA VERSIONE DELLA ALESSANDRI SULL’OMICIDIO

Dal canto suo la Alessandri ha riferito di essere stata aggredita da Stefania Crotti con un martello durante il “chiarimento”: lei si sarebbe solo difesa, ferendosi a un braccio e spingendo la rivale contro la porta della lavanderia dove avrebbe battuto la testa contro un spigolo. Tirando l’ultimo respiro. A quel punto lla Alessandri avrebbe lavato il garage con la candeggina, partendo per Erbusco (in cui era stata “casualmente” nei giorni precedenti) e abbandonando il corpo, ma “senza bruciarlo”.

 

 

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