Nuovo consiglio provinciale, sindaci e consiglieri voteranno il 17 marzo

l'ipotesi che la maggioranza della Provincia si sposti verso centrodestra non è affatto esclusa visto che Alghisi era stato eletto "solo" con il 52,9 per cento dei voti contro il 47,1 del leghista Guido Bontempi

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Il nuovo presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi
Il nuovo presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi

Il nuovo presidente è Samuele Alghisi, esponente del Pd. Ma l’ipotesi che la maggioranza della Provincia si sposti verso centrodestra non è affatto esclusa visto che Alghisi era stato eletto “solo” con il 52,9 per cento dei voti contro il 47,1 del leghista Guido Bontempi.

E’ stata fissata per il 17 marzo, infatti, la data dalle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Brescia (si voterà all’auditorium Balestrieri dalle 8 alle 20). Anche in quella occasione ad esprimersi saranno sindaci, assessori e consiglieri dei Comuni bresciani (2.550 persone la platea potenziale) e il loro voto sarà ponderato sulla base dell’incarico e del numero degli abitanti che fanno riferimento all’ente da loro rappresentato. Pallottoliere alla mano il voto di consigliere di Palazzo Loggia vale ben 40 volte in  più di quello del consigliere di un piccolo Comune.

Per quanto riguarda, invece, l’elettorato passivo, va ricordato che i nuovi consiglieri provinciali decadranno dalla carica se perderanno il seggio nei loro Comuni: dunque particolare attenzione andrà data alle elezioni comunali della prossima primavera, che riguarderanno ben 147 amministrazioni.

Tra i primi provvedimenti che il nuovo consiglio sarà chiamato ad affrontare ci saranno certamente l’approvazione del (difficile) bilancio di previsione 2019 e la questione dell’acqua dopo il referendum dello scorso 18 novembre.

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1 COMMENT

  1. Presidente “nominato” da suoi pari (sindaci, assessori, consiglieri comunali) il 1° novembre del 2018 e “nomine” dei consiglieri, in una battaglia tutta fra partiti, solo il 17 marzo 2019. Ciò a sottolineare quale importanza abbia oggi la Proviincia come Istituzione al servizio dei cittadini e del cosiddetto bene comune. Una farsa che però è ancora un trampolino di lancio per le carriere politiche, come ci conferma il piddino Mottinelli.

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