🔴 🔴 Corte Franca, rapina con mitra e maschere antigas al centro commerciale

Intorno alle 19, cinque uomini hanno fatto irruzione nel centro con il volto coperto da mascheree antigas: impugnavano fucili da guerra

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Rapina da Far West, anzi da film di Quentin Tarantino, pochi minuti fa all’interno del centro commerciale le Torbiere di Corte Franca. Per fortuna non ci sono stati feriti, ma la paura dei non pochi che hanno assistito alla scena è stata grandissima.

IRRUZIONE AL CENTRO PER DERUBARE LA GIOIELLERIA

Il commando – armato di tutto punto – aveva programmato il colpo da tempo, mettendo nel mirino la gioielleria Valenza. Intorno alle 19, cinque uomini hanno fatto irruzione nel centro da una porta di sicurezza. Avevano il volto coperto da maschere antigas e impugnavano fucili da guerra Kalashnikov: avrebbero anche sparato qualche colpo in aria per intimidire i presenti, oltre a riempire di fumo i corridoi con fumogeni o con gli estintori.

Per fortuna non ci sono stati feriti. Il bottino è ancora da accertare, ma ammonterebbe a diverse decine di migliaia di euro (in particolare alcuni solitari del valore di oltre 10mila euro ciascuno).

CARABINIERI ALLA CACCIA DELLA BANDA

Quindi, dopo aver portato a segno la rapina, i malviventi si sono dati alla fuga. La banda è fuggita a bordo di un suv Bmw X6 di colore scuro in direzione dell’autostrada: i carabinieri stanno battendo il territorio, compresi l’Ovest e la Bassa, per fermarli.

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2 Commenti

  1. Tra i talk modaioli che proliferano sulle televisioni, quelli culinari, lanciati dalle varie edizioni di “Masterchef Italia” e “La prova del cuoco”, si segnalano per audience rilevanti. Certo è che i vari partecipanti, chef o aspiranti tali, in realtà sembrano più recitare copioni triti e ritriti che segnalarsi per capacità, creatività o innovazione effettive. Insomma, un sempre più “gia visto” stucchevole e pure…indigesto. Si vince o si perde per sfumature di marketing e di comunicazione più che per le ricette proposte. Bravi sono quindi coloro che, nel mestiere, riiemopiono i loro ristoranti senza avere “stelle” o “forchette” certificate, senza like sui social o senza aver mai fatto il loro ingresso in una televisione pubblica o privata.

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