🔴🔴 Omicidio di Urago Mella, Diva Borin è stata strangolata per denaro?

L'86enne Diva Borin sarebbe stata strangolata nella notte del primo marzo con un foulard, tappandole anche naso e bocca, ma molte cose non tornano

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Diva Borin, l'anziana assassinata nella sua abitazione
Diva Borin, l'anziana assassinata nella sua abitazione

Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Diva Borin, l’86enne trovata senza vita sabato scorso sul divano del suo appartamento di via Ballini, a Urago Mella.

A scoprire il corpo, come noto, è stato il 37enne – dipendente di un vicino supermercato – che da tempo le faceva compagnia e la aiutava nelle faccende quotidiane. Ma da subito è emerso che quella della donna non era stata una morte per cause naturali. Circostanza subito confermata dalle indagini.

L’anziana, secondo quanto riferisce il quotidiano Bresciaoggi, sarebbe stata infatti strangolata nella notte del primo marzo con un foulard, tappandole anche naso e bocca (a dimostrarlo sarebbero anche alcune macchie sul viso compatibili con una forte pressione). Su chi siano i sospettati del delitto, per ora, gli investigatori tengono il massimo riserbo. Ma starebbe prendendo sempre più piede l’ipotesi del movente economico.

Diva Borin, infatti, avrebbe sottoscritto ben testamenti. Nel primo nominava erede dei suoi averi (l’appartamento in cui viveva e 31mila euro) la figlia di un fratello residente in Piemonte. Nel secondo a ricevere tutto sarebbe stato l’unico nipote, che lavora in un ospedale cittadino. Nel terzo, infine, la donna avrebbe deciso di dividere i suoi beni tra il nipote e il 37enne di origine siciliana che da qualche mese si prendeva cura di lei: sia l’abitazione, sia la polizza vita (da 90mila euro) sottoscritta lo scorso 21 febbraio con decorrenza 27 febbraio, due giorni prima del delitto. C’entrano qualcosa questi testamenti con la sua morte? Al momento non è noto, come sono al vaglio gli elementi raccolti dai testimoni.

Il 37enne – riferisce ancora Bresciaoggi – avrebbe raccontato di avere visto l’anziana nel tardo pomeriggio di venerdì, spiegando che lei non l’avrebbe nemmeno fatto entrare in casa. Poche ore dopo la donna è morta. La casa era in ordine e il letto rifatto, senza segni di violenza o colluttazione. Mentre il telefono della donna è sparito: l’ultima volta – sempre a quanto riporta il quotidiano di via Eritrea – ha squillato alle 17, e dall’altra parte c’era la moglie del 37enne.

Decisive, per imprimere una svolta alle indagini, potrebbero essere le rilevazioni dei medici e della scientifica.

 

 

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