Tutti assolti per la morte di Sana Cheema, l’Italia riapre il caso

La giovane sarebbe stata strangolata con un turbante dal padre e dal fratello, che - secondo quanto avevano riportato diversi media e riferito dal Procuratore generale di Brescia - avevano anche confessato l'omicidio

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Sana Cheema, fonte Instagram
Sana Cheema, fonte Instagram

In Pakistan il padre e gli altri famigliari accusati di averla uccisa sono stati assolti per mancanza di prove. Ma per l’Italia il caso non è chiuso e, dopo l’intervento del premier Conte, nelle scorse ore il ministro della Giustizia Vincenzo Bonafede ha autorizzato nuove indagini sulla morte di Sana Cheema, la 24enne pakistana deceduta durante un viaggio nella terra di origine.

La giovane sarebbe stata strangolata con un turbante dal padre e dal fratello, che – secondo quanto avevano riportato diversi media e riferito dal Procuratore generale di Brescia – avevano anche confessato l’omicidio. E il movente sarebbe da ricercare nel rifiuto della ragazza, perfettamente integrata nella leonessa, di accettare le nozze combinate dalla famiglia.

Per la “Giustizia” locale le cose non sono andate così: la procura di Brescia, però, vuole vederci chiaro sul presunto omicidio di Sana ed ha acquisito gli atti processuali e della polizia consegnati dalle autorità pakistane.

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