Padre e madre sulla carta d’identità? E’ l’amore che conta | di Donatella Albini

Un padre e una madre, due madri, due padri, conta tutto questo quando si è nei dintorni dell'amore e del diritto ad esistere tra uguali, liberi e libere e felici?

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Donatella Albini, medico e consigliere comunale di Brescia
Donatella Albini, medico e consigliere comunale di Brescia

di Donatella Albini – Sulla carta d’identità dei minorenni tornerà la dicitura “madre” e “padre” anzichè genitori, il provvedimento é stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e va a modificare il testo del Decreto del 23 dicembre 2015, con il quale si introduceva la dicitura “genitori”.

Già nell’ottobre 2018 il garante della privacy, Antonello Soro, aveva bocciato quella modifica per “gli effetti discriminatori” che ne conseguono, la stessa forte critica sollevata dall’ANCI.

Penso che il diritto d’amore, perché di questo si parla, dell’amore dei genitori per i figli e le figlie, anche quando vengono da percorsi diversi da quelli che conosciamo, rappresenti un tratto di strada, che non può impunemente essere abbandonato, anche se si cerca di impedirne la percorribilità.

So che sono compatibili, pronunciabili insieme le parole diritto ed amore.

Il diritto di essere genitori, di interpretare i bisogni, di svolgere la funzione di protezione, di attivare competenze di cura a livello fisico, affettivo, relazionale; tutto questo non implica necessariamente la generatività, perchè ci si prende cura anche di chi non si è generato e l’orientamento sessuale non è certo causa di inadeguatezza genitoriale, lo dice l’Europa, lo dice l’Italia, attraverso le sentenze dei suoi giudici, lo dicono le storie di vita.

E l’amore, l’amore che paga l’incertezza del tempo di oggi con la mancanza di una cornice sociale, una cornice morbida fatta di accoglienza, che non va costruita con nostalgie o ritorni ad un passato costrittivo, che non sa che farsene dell’arrogante certezza di chi sa cosa è il Giusto, che guarda da lontano l’affanno di negare diritti a chi non rientra in canoni da alcuni definiti come Unici, ma che sa della bellezza e del valore dell’atto di accogliere, nutrire, accarezzare bambini e bambine che arrivano per strade ad ora poco conosciute, ma che intrecciano i loro sguardi, i loro respiri, i loro sogni con i loro genitori, genitori, coloro che li accompagnano nel mondo.

Un padre e una madre, due madri, due padri, conta tutto questo quando si è nei dintorni dell’amore e del diritto ad esistere tra uguali, liberi e libere e felici?

* Capogruppo in Loggia del Gruppo Consiliare “Sinistra a Brescia”

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