Metalli e rifiuti radioattivi, sequestrata la ex cava Traversino

Secondo le analisi emerse durante le indagini della procura di Brescia le acque della falda sono inquinate da metalli pesanti ed elementi radioattivi

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Rifiuti tossici
Rifiuti tossici

I carabinieri forestali hanno posto sotto sequestro preventivo, per ordine del gip, i terreni dell’area della ex cava Traversino e degli attigui laghetti a Lonato: i reati ipotizzati sono quelli di discarica abusiva, smaltimento illecito di rifiuti e inquinamento ambientale.

Secondo le analisi emerse durante le indagini della procura di Brescia, che avevano già portato a un primo sequestro probatorio delle stesse superfici, le acque della falda sottostante i terreni sono inquinate da metalli pesanti ed elementi radioattivi.

Un elemento inquietante, che fa intendere quanti rifiuti pericolosi siano stati interrati nella zona.

Cinque persone tra cui i proprietari del Traversino sono indagati e così pure gli amministratori della ex cava. Ai primi si contesta il deterioramento della falda acquifera causata dall’interramento di rifiuti come olii esausti, pneumatici, scarti di acciaieria; ai secondi la realizzazione di una discarica abusiva, dove i militari hanno rinvenuto più del doppio del materiale autorizzato.

Dalle indagini e dalle ipotesi dei militari è quindi emerso «uno smaltimento illecito di rifiuti (così scrivono i carabinieri forestali in una nota) posto in essere dalla società indagata celato dietro un intervento di risanamento ambientale, regolarmente autorizzato, per la realizzazione di un piazzale (si presume quello destinato ai cantieri Tav, ndr) su di una porzione del laghetto di cava da tempo non più operativo. Il riempimento dello specchio d’acqua, secondo le autorizzazioni concesse doveva essere realizzato con terre e rocce da scavo regolarmente certificate».

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