Il presidente della Commissione Bilancio e consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Gianpaolo Natali, accende un faro sulle sempre più frequenti sottrazioni dei minori alle proprie famiglie e sui conseguenti affidi alle comunità.
“Facendo seguito alle diverse segnalazioni ricevute in tema di sottrazione dei minori alle rispettive famiglie e ad alcuni casi in cui mi sono personalmente imbattuto, mi preme lanciare un grido di allarme su una situazione così delicata e purtroppo frequente. Tralasciando i casi limite di Mirandola nel 1997 e, l’ultimo, di Bibbiano di quest’anno, ritengo infatti che occorra maggiore serietà e attenzione anche nel nostro territorio” ha dichiarato Natali. Prima una doverosa premessa: “ho il piacere di aver conosciuto negli anni diversi assistenti sociali che eseguono il proprio lavoro con grande professionalità e spirito di sacrificio ma, anche loro come noi, sono esseri umani e passibili di errore. Chi controlla adeguatamente il loro delicatissimo e prezioso lavoro? Se i genitori dei minori si devono sottoporre a continue perizie psicologiche, chi garantisce invece per l’idoneità psicofisica costante dei vari operatori sociali?
La mia non vuole essere una sterile accusa alla categoria. La situazione rimane però critica: “Al 31 dicembre 2010, in Italia sono stati circa 40 mila i minori affidati alle comunità con un costo stimato di 1 miliardo e mezzo all’anno. Solo a Brescia, dal 2014 al 2018, il Comune ha speso oltre 13 milioni di euro per i minori affidati alle comunità. Un esborso che, se non motivato più che adeguatamente, potrebbe anche configurarsi come danno erariale”.
E naturalmente non si tratta affatto, come spiega il consigliere di Fratelli d’Italia, di un problema prettamente economico: “Mi stanno a cuore la tutela e l’integrità di questi minori che con sempre più facilità vengono sottratti alle proprie famiglie con provvedimenti provvisori e sistemati invece per lungo tempo in comunità spesso inadeguate, sia dal punto di vista strutturale sia sotto il profilo delle diverse realtà presenti all’interno e spesso devianti”. Quei minori che riporteranno per anni le ferite prodotte da questi allontanamenti.
La ricetta di Natali si spinge in una doppia direzione: “Nei prossimi giorni depositerò una mozione presso il comune di Brescia affinchè quest’ultimo si attivi, per quel che gli compete, ad effettuare controlli più frequenti e capillari sulle diverse comunità, con valutazioni chiare e trasparenti, intervenendo pesantemente la dove vi siano irregolarità, anche con la chiusura delle strutture stesse. Altra cosa fondamentale i servizi sociali di Brescia dovranno attivarsi maggiormente e preferibilmente affinchè la scelta ricada sull’affidamento domiciliare, in luogo di quello in comunità” conclude Natali.