“Per questo governo la Lombardia non può nemmeno contare i gatti per prevenire il randagismo. Altro che autonomia, altro che maggiori poteri alle regioni per amministrare al meglio: a Roma vogliono impedirci anche di costituire l’anagrafe felina”. Lo dichiara Viviana Beccalossi, consigliere regionale del Gruppo Misto.
“Dagli uffici del Ministero dell’Interno – spiega Viviana Beccalossi – abbiamo ricevuto una nota che chiede ‘caldamente’ di compiere un passo indietro, per evitare una possibile impugnativa, sul provvedimento che ci ha portati a costituire a partire dal 2020 l’anagrafe felina. Eppure la nostra è una scelta di buon senso, per prevenire la lotta al randagismo con evidenti risparmi per i Comuni e allo stesso tempo sensibilizzare i proprietari di gatti sull’utilità del microchip, seguendo l’esempio positivo già in atto per i cani”.
Secondo il provvedimento inserito a maggio nelle norme regionali di semplificazione e successivamente nel Piano regionale della sanità pubblica veterinaria, si introduce l’obbligo di istituire una banca dati informatizzata grazie all’uso del microchip per i gatti presenti sul territorio regionale, il cui possesso abbia decorrenza dal 1 gennaio del prossimo anno. Da recenti dati, in Italia i cani dotati di microchip sono oltre 10 milioni, mentre per i gatti si parla solo del 3% sul totale. Degli oltre 300mila felini già microchippati su base volontaria, il 36% è in Lombardia.
“Meno male – continua Viviana Beccalossi – che per la Lombardia questa avrebbe dovuto essere la legislatura di attuazione dei maggiori poteri previsti dal referendum sull’autonomia. Negli ultimi anni siamo riusciti a difendere leggi innovative e non certo ‘facili’, come quelle sulle moschee e per la lotta al gioco d’azzardo. Leggi che un governo politicamente contrario a quello regionale non ha ritenuto di impugnare o quando l’ha fatto non è riuscito a depotenziare”.
“Sarebbe paradossale – conclude Viviana Beccalossi – che proprio oggi che la Lega è azionista di maggioranza dell’esecutivo, un provvedimento di buon senso e certamente più ‘innocuo’ come quello sull’anagrafe felina rischi di venire cancellato”.