Sindrome da rientro: una corretta idratazione può aiutarci

Dalla dottoressa Elisabetta Bernardi suggerimenti semplici ma importanti per sopravvivere al back to work

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Stress, irritabilità, stanchezza, mal di testa e incapacità di concentrarsi sono alcuni dei “sintomi” del cosiddetto “post-vacation blues”, anche noto come “sindrome da rientro”. Un disturbo che sopraggiunge quando il corpo e la mente faticano a ritornare ai ritmi della “vita di tutti i giorni”. Dopo le vacanze, infatti, ritrovare le proprie abitudini potrebbe non essere facile: c’è bisogno di un po’ di tempo e di qualche piccolo accorgimento per ripartire con il piede giusto. Lo sappiamo, ma quando poi ci troviamo nel pieno della ripresa della nostra quotidianità non sempre è facile tenere a mente cosa fare per non renderla più difficile del necessario.

E così, passeggiate all’aria aperta, non strafare pianificando subito tutto ma concedersi di ricominciare il più gradualmente possibile i vari impegni, ritagliarsi una porzione di giornata per sé e sfruttare il weekend per prolungare l’effetto vacanza… sono alcuni degli stratagemmi che dovrebbero fare parte del nostro “pacchetto rientro”. Ma, fondamentali alleati sono presenti anche nelle abitudini di tutti i giorni, ad iniziare – ebbene sì – da una corretta idratazione.

L’acqua infatti rappresenta il 75% della massa cerebrale ed esistono delle chiare associazioni tra idratazione e performance cognitive. Anche una lieve disidratazione – con una perdita pari al 1,5% del nostro peso corporeo – può influire sull’umore, andando incontro ad una riduzione della concentrazione e mal di testa. “I risultati di un recente studio indicano che anche una moderata disidratazione ha effetti negativi sul vigore, sulla memoria a breve termine e sull’attenzione. – spiega la dottoressa Elisabetta Bernardi, Biologa specialista in Scienza dell’Alimentazione e membro dell’Osservatorio Sanpellegrino – La reidratazione nei soggetti della ricerca ha dimostrato infatti un miglioramento nella sensazione di fatica, dei disturbi dell’umore, della memoria, dell’attenzione e della reazione agli stimoli”.

L’acqua, oltre ad essere essa stessa un nutriente, apporta al corpo anche altri elementi preziosi, come per esempio il magnesio. “Scegliere acque ricche di questo micronutriente può aiutare l’organismo a ritrovare il proprio equilibrio psichico ed emotivo, specialmente quando i disturbi dell’umore diventano più frequenti – continua la dottoressa Elisabetta Bernardi – Il magnesio ricopre infatti un ruolo importante per la regolazione dell’umore e dei livelli di stress. Una buona abitudine è, dunque, quella di bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno e concedersi spesso delle pause-idratazione”.

 

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