Soccorsi in alta quota: Guardia di Finanza e Soccorso alpino in azione

Due escursionisti da individuare e trarre in salvo in alta quota. Questa l’ipotesi operativa alla base dell’attività addestrativa congiunta

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soccorso alpino e GdF
soccorso alpino e GdF - elisoccorso

Due escursionisti da individuare e trarre in salvo in alta quota. Questa l’ipotesi operativa alla base dell’attività addestrativa congiunta che ha visto operare, fianco a fianco, gli uomini della Guardia di Finanza e quelli del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, in Alta Valcamonica il giorno 11 settembre 2019. Teatro delle operazioni sul campo la zona della cresta dei “Monticelli” a 2500 metri s.l.m. nella zona soprastante il Passo del Tonale. L’attività è stata preceduta da un briefing tenutosi il 10 settembre 2019 presso la Base Logistica dell’Esercito Italiano ubicata a Edolo, centro cittadino di riferimento in Valcamonica poiché ospitante sia la sede provinciale della Delegazione Bresciana del C.N.S.A.S., sia la sede della Stazione di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.).

Traendo spunto dalle attività di ricerca, recupero e soccorso concretamente effettuate negli ultimi anni sul territorio montano extraurbano di Edolo e dei comuni dell’Alta Valcamonica, le due istituzioni, firmatarie di un accordo di cooperazione nazionale, in data 12/07/2014, e di un protocollo d’intesa regionale, in data 17/01/2018, hanno dato vita ad un addestramento dimostrativo in quota al quale hanno contribuito, oltre alle squadre di soccorritori sul terreno (composte da personale delle Stazioni S.A.G.F. lombarde e del C.N.S.A.S. V Delegazione Bresciana), anche il Servizio Aereo e il Servizio Centrale di Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza. Nella fattispecie si sono simulate ricerche con ausilio di sistemi tradizionali e innovativi: specifiche applicazioni telematiche in uso al C.N.S.A.S. per la localizzazione del chiamante, apparecchiature per l’intercettazione “in ambiente” di segnali di telefonia mobile in uso allo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza, unità cinofile per la ricerca in superficie, Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (S.A.P.R.). Localizzate le persone bisognevoli di aiuto, le squadre di soccorritori di terra sono state imbarcate, elitrasportate e sbarcate – sia con verricello, sia in hovering – dall’elicottero HH412C della Sezione Aerea Varese del Corpo. I diversi team a composizione militare e civile, quindi, si sono concentrati sull’affinamento delle sinergie operative necessarie al compimento di tali, specifici interventi in alta quota, ove risulta simultaneo l’esercizio delle rispettive attribuzioni: l’attività di supporto alle funzioni vitali e di condizionamento sanitario del paziente in ambiente extraospedaliero – di competenza del C.N.S.A.S., convenzionato con A.R.E.U. Lombardia, ai sensi di quanto stabilito dalla normativa nazionale di settore – e le operazioni di polizia giudiziaria tese all’accertamento della dinamica degli eventi – di competenza degli ufficiali ed agenti di P.G. della Guardia di Finanza che, inoltre, in tale contesto, forniscono supporto alle concomitanti operazioni sanitarie.

La giornata ha consentito di porre in risalto il patrimonio comune delle due Istituzioni, fondato da sempre sulla conoscenza del severo, complesso ambiente montano di competenza e sulle elevate qualità personali dei singoli, migliorate quotidianamente, con doverosa abnegazione, mediante l’allenamento psico-fisico, tecnico e alpinistico su ogni tipo di terreno (roccia, neve, ghiaccio, misto).

Da sottolineare, infine, come l’impiego coordinato della Guardia di Finanza e del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico rappresenti un dispositivo permanente di sicurezza e soccorso a vantaggio del turismo locale, poiché teso alla tutela e alla salvaguardia dei frequentatori dell’ambiente montano, in ogni stagione dell’anno, su qualunque itinerario di media ed alta quota e in qualsiasi condizione nivometeorologica.

 

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