A Brescia le imprese sono 224, Massetti: la carta stampata non morirà mai

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Artigianato e piccole imprese attive nell’editoria e nella stampa a Brescia. Numeri chiave che forniscono un’immagine di provincia vivace, legata a un mondo fatto di piccole imprese e di qualità, seconda provincia in Lombardia dopo Milano con 224 imprese artigiane operanti in attività editoriali e di stampa su 1.895 in Lombardia (al II trim. 2019). Imprese che per il 97,7% (97,6% a Brescia) sono rappresentate da realtà con meno di 50 addetti, il 25,8% delle quali artigiane e che occupano 20.162 addetti in Lombardia, 5.865 nell’artigianato. Nonostante nell’ultimo anno ha visto chiudere 58 imprese (2 a Brescia) stabile rimane il numero di piccoli editori nelle province lombarde e a Brescia con 8 piccoli editori (il 40%) su 149 in Lombardia. Dati che emergono dal recente studio realizzato dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, realizzato in occasione dell’edizione 2019 di Librixia – la fiera del libro di Brescia, l’evento realizzato da Ancos Confartigianato Brescia con il Comune di Brescia e che sta animendo le giornate con incontri e presentazioni in città. Uno studio che analizzando i più recenti dati disponibili, si addentra nel mondo delle attività editoriali e di stampa, dei piccoli editori, del processo di digitalizzazione del settore, canali di vendita e tempo dedicato ai libri.

«Un mestiere di qualità, che regge la concorrenza della stampa on line, sia per la tempestività, ma soprattutto per la versatilità e la qualità del servizio e del prodotto offerto. Grazie a qualità e artigianalità la carta stampata non morirà mai» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti. Un mestiere vario, rappresentato da molteplici attività quelle delle 224 imprese artigiane attive nel mondo editoriale e della stampa a Brescia somma delle imprese che sottendono la stampa e le attività editoriali e che si occupano principalmente di: stampa di riviste ed altri periodici, pubblicati meno di quattro volte alla settimana, stampa di libri e opuscoli, spartiti e manoscritti di musica, mapp, album, agende, calendari ed altri stampati commerciali; materiale stampato tramite stampa tipografica, offset, rotocalcografia, flessografia, serigrafia ed altre macchine da stampa; stampa diretta su tessuti, plastica, vetro, metallo, legno e ceramica; stampa su etichette e cartellini; stampa su articoli pubblicitari e stampa di pubblicità su automezzi.

Processo di digitalizzazione che ha spinto negli ultimi anni la diffusione di supporti elettronici, ma che non sfonda sul mercato degli e-book e che ha favorito invece l’acquisto on line dei libri nonostante si attesti ancora al 11.9% di persone che hanno acquistato e ordinato libri on line. Sempre da ultimi dati nazionali disponibili: gli editori che oltre ai libri a stampa hanno pubblicato anche opere esclusivamente in formato e-book sono il 6,7% (in flessione positiva rispetto al 6,4% del 2017), così come la quota di opere in formato e-book sul totale delle opere pubblicate a stampa salita dal 35,8% al 38,3% ma affiancato alla produzione stampata che regge.

Lo studio si dedica inoltre al tempo dedicato dai lombardi ai libri: il 48,6% delle persone hanno letto libri negli ultimi dodici mesi (anno ultimo di rif. dati Istat 2016) superiore alla media italiana del 40,5%. Lombardia al 4° posto nel rank nazionale dopo Trentino A.A., Friuli V.G. e Liguria e al di sopra della media italiana ferma al 41%.

Un mestiere specifico dunque, come quello dell’editore e di produzione libraria, che si occupa di tutti i processi ideativi, grafici e offset, sino alle strategie editoriali, oltre alla confezione fisica del libro e alla sua distribuzione. «Essere un editore e un libraio oggi significa essere artigiani del libro e della cultura. Se da una parte l’editoria elettronica e il diffondersi dei devices favoriranno una crescita della vendita on line, dall’altro aumenterà la domanda di una editoria di qualità, selezionata, alta, confezionata a regola d’arte, che dovrà offrire quello che un libro elettronico non ha, carta e rilegatura di qualità, ottima stampa, grafica accurata e tattile, un crescente ritorno all’artigianalità delle origini» conclude il presidente Eugenio Massetti.

Ultimo dato interessante: la quantità dei libri presenti nelle librerie degli italiani e dei lombardi: se il 63,2% delle famiglie italiane ha una libreria con al massimo 100 titoli, tra i lombardi quasi il 10% (9,9%) ne possiede più di 400.

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