Fratelli d’Italia chiede di vietare spazi pubblici ai comunisti, la sinistra: ideologia bieca

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Fa discutere l’iniziativa di Fratelli d’Italia, i cui rappresentanti hanno depositato in diversi Comuni – a Brescia e a Gussago, ma presto anche a Montirone e Prevalle – una mozione che chiede di vietare la concessione di spazi pubblici non solo a chi si professi fascista (come già deliberato da molte amministrazioni, tra cui quella del Capoluogo), ma anche a chi si richiami al comunismo ha dell’incredibile.

La proposta richiama la recente (e controversa) risoluzione del Parlamento Europeo che equipara nazismo e comunismo. Ma la sinistra –  con una nota firmata da Fiorenzo Bertocchi (Segretario provinciale Rifondazione comunista Brescia) e Luca Trentini
(Coordinatore provinciale Sinistra italiana Brescia) – non ci sta.

I due, infatti, sottolineano che “si vuole non solo equiparare gli oppressori ai liberatori cancellando il contributo determinante dell’Armata rossa (8.668.400 soldati) e del popolo russo (20 milioni di caduti) alla II guerra mondiale ma anche vietare l’accesso a piazze e strutture pubbliche a chi seppure in modo indiretto con la sola presenza di simboli faccia riferimento al comunismo. Pensare che si possa riscrivere la storia recente equiparando l’orrore nazifascista all’esperienza comunista italiana, che mai nella sua storia scelse il totalitarismo come metodo ed obiettivo – continuano – è una operazione biecamente ideologica e del tutto antistorica”. Bertocchi e Trentini, quindi, ricordano che ” la stessa Costituzione repubblicana nacque dall’incontro e dal confronto dei pensieri cattolico, liberale e comunista”, “un curriculum che difficilmente potrebbero spendere i nipotini dell’MSI che oggi propongono tali iniziative”. “Siamo e saremo sempre contro ogni totalitarismo, contro ogni limitazione della libertà personale e collettiva, ma rivendichiamo il ruolo dei comunisti italiani come attori fondamentali della storia democratica del nostro paese”, concludono, “chiediamo a tutte le amministrazioni di respingere senza esitazioni il tentativo di distorcere la storia attraverso una operazione di bieca e reazionaria propaganda”.

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