Forzanuovista e ultrà del Verona, post razzista sui social contro Balotelli

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Luca Castellini, foto da Twitter

E’ polemica per le dichiarazioni via Twitter di Luca Castellini, coordinatore di Forza Nuova per il Nord Italia (in precedenza aveva anche guidato il gruppo di Brescia) e capo ultrà del Verona, già finito al centro delle polemiche “sportive” e delle cronache per aver dichiarato – difendendo gli ultras scaligeri di estrema destra per alcuni cori – che “inneggiare a Hitler è goliardia”.

Commentando gli episodi di razzismo ai danni di Mario Balotelli in Verona-Brescia, infatti, Castellini ha usato parole durissime e ingiustificabili: “#Balotelli volevi godere del black pass de “il negro ha sempre ragione”, ma tu sei più stupido che negro” (non censuriamo le affermazioni razziste e gli insulti solo per dovere di cronaca, ma ne prendiamo ovviamente le distanze). Un post che sta facendo il giro del web tra mille polemiche, raccogliendo attacchi, ma anche commenti di sostegno.

Non è la prima volta che un post  di Luca Castellini finisce sotto accusa per apologia di nazismo e fascismo.

+++ AGGIORNAMENTO +++

Pochi minuti dopo il nostro articolo è arrivato in redazione un comunicato da Forza Nuova Verona che parla di “un giocatore di calcio finito (gioca da fermo), consapevole di essere al suo ultimo anno nel calcio che conta e che sa di dover per forza trovarsi altri ambiti per raccogliere soldi, quale miglior palcoscenico se non Verona per rilanciare il suo ruolo di icona mediatica antirazzista?”. Nella nota, ancora, si legge che “attraverso il sicuro black-pass de ‘il nero ha sempre ragione’ anziché sfondare le difese avversarie sfonda le prime pagine dei giornali e riceve la noiosa solidarietà di politici ringalluzziti dalla Commissione Segre e da direttori di giornali che nemmeno si degnano di attendere il responso del Giudice Sportivo”. A questo appunto precisiamo che – in attesa del giudice sportivo – i toni del comunicato hanno un tono inquivocabile e non basta certo la chiosa finale ad smentire chi critica l’accaduto (“Ma c’era un altro “negro” in campo ieri: il nostro un diciottenne che ha giocato da migliore in campo, ha segnato ed è stato applaudito da tutto il Bentegodi, dando una sonora lezione a quell’altro “negro”, calcisticamente ed umanamente finito”).

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