Turismo, ecco sette gite “fuori programma” da fare in provincia di Brescia

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Visit Brescia - Parco Heller Garden (4)

Quanti modi ci sono per visitare Brescia e il suo territorio? Per scoprirlo, non ci si può limitare ad aprire una canonica guida turistica e a consultarne l’indice, perché i segreti vanno svelati sul campo, magari dando un’occhiata letteralmente sotto la superficie del turismo convenzionale. Seguendo le orme di arte e natura in percorsi alternativi che in alcuni casi le vedono fondersi con nonchalance, Visit Brescia propone un itinerario fuori dal comune per trasformare un soggiorno o una gita di poche ore in un’esperienza inedita che, dalla Valle Camonica al Lago di Garda, garantisce il fascino della sorpresa.

1) Brescia Underground

Sotto le strade della città, l’associazione Brescia Underground si propone come guida in un inusuale trekking in profondità tra antichi fiumi, canali invisibili dalla superficie e rogge sommerse. Aneddoti e storie dell’antica Brixia accompagnano gli itinerari ben strutturati di un’esperienza suggestiva alla scoperta del sottosuolo e delle rotte commerciali di un’epoca che fu, dove canali e corsi d’acqua erano il fulcro degli scambi e dell’attività economica. Per partecipare, è obbligatoria la prenotazione. Il costo varia da 5 a 10 euro a seconda del percorso scelto. Nel caso della visita ai fiumi sotterranei, l’accesso è consentito dai 14 anni in su e sono richiesti guanti, due paia di calze pesanti e la torcia elettrica. Per informazioni: http://bresciaunderground.com

Visit Brescia – Brescia Underground (2)

2) Il Divino Infante

Colta collezionista di origine tedesca, Hiky Mayr ha dedicato molti anni della propria vita alla ricerca, alla raccolta e al restauro delle sculture raffiguranti il Bambino Gesù. La sua magnifica ossessione ha dato vita alla Fondazione Museo Il Divino Infante di Gardone Riviera, l’unico luogo espositivo al mondo a dedicare al tema uno spazio tanto significativo. I manufatti esposti – tutte opere a sé stanti di dimensioni variabili tra i sessanta e i novanta centimetri – documentano le tecniche, gli usi, i materiali e l’iconografia legata alla scultura a tutto tondo avente per soggetto Gesù Bambino e, in alcuni esempi, “Maria Bambina”. Per informazioni: https://www.il-bambino-gesu.com

Visit Brescia – Gardone Riviera – Museo Divino Infante (3)

3) Le Piramidi di Zone

Si parla di piramidi ma l’Egitto non c’entra niente. Nella parte settentrionale del Lago d’Iseo, il comune di Zone è il luogo scelto dalla natura per dare forma alle proprie creazioni, frutto dell’erosione provocata dal gioco tra l’acqua e il terreno di origine morenica. In questa galleria d’arte involontaria, si sono create, nel corso delle ere, imponenti piramidi coniche sormontate da grandi massi. All’interno della riserva naturale istituita nel 1984 e a esse intitolata, un percorso di circa un’ora – con indicazioni e spiegazioni sulle caratteristiche del territorio e le dinamiche del fenomeno – permette l’accesso a questo spettacolo. Per i più temerari, consigliatissimo l’itinerario in bicicletta.

Visit Brescia – Piramidi di Zone – Credit Michele Rossetti (2)

4) Un’escursione a Case di Viso

Sul confine tra i due grandi parchi della valle Adamello, una passeggiata non eccessivamente impegnativa consente di combinare le attrattive della natura con testimonianze dell’ingegno umano in Valle Camonica. Le famose case di Viso – non troppo distanti dal delizioso laghetto – conservano immutata l’originaria architettura in muratura d’inizio ‘800 e formano il caratteristico villaggio dall’aspetto tradizionale in alta quota, che fu peraltro teatro di una rappresaglia nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre.

Visit Brescia – Case di Viso – Credit Michele Rossetti

5) Eremo di San Valentino

Attraverso campi e boschi, un sentiero con scorci sul Lago di Garda e sul Monte Baldo conduce all’Eremo di San Valentino, costruito secondo la leggenda dagli abitanti di Gargnano per sfuggire alla peste del 1630. Tutt’uno con la parete di roccia cui è addossata, la chiesetta è una costruzione dal caratteristico colore bianco, sormontata da una grossa roccia strapiombante. Al suo interno è conservato un profilo di Geremia Paladini di Cassone di Brenzone, “el Romet de San Valentì”, ritratto con la sacca e il bastone. Notevole anche il panorama, che – oltre al lago e alla cima di cui sopra, abbraccia il paese di Gargnano e la “Villa Feltrinelli”, che ospitò Benito Mussolini durante il periodo della Repubblica di Salò.

Eremo di San Valentino a Gargnano, foto Wikipedia

6) Bienno – Borgo degli Artisti

Altra visita nella provincia inusuale di Brescia è quella che porta verso Bienno, in Valle Camonica. Inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia, il paese è anche noto per la propria natura di museo a cielo aperto, favorita dal progetto Bienno Borgo degli Artisti che permette a giovani scultori, pittori e incisori di confrontarsi con gli artigiani al lavoro nelle botteghe del posto. Ogni anno viene lanciato un bando per l’assegnazione di residenze e botteghe d’artisti in vista dell’ormai mitologica Mostra Mercato, in programma nel mese di agosto, quando vie e vicoli del paese si affollano di un numero di visitatori e appassionati che ultimamente ha raggiunto quota 230mila presenze.

Visit Brescia – Borgo di Bienno (3)

7) Parco Heller Garden a Gardone Riviera

Per chiudere nel verde questa gita possibile nel territorio del bresciano meno percorso dal turismo tradizionale, è consigliabile dirigersi nuovamente verso Gardone Riviera, dove, intorno al 1901, Arturo Hruska – medico dentista di papi e reali europei, nonché naturalista e botanico – cominciò a progettare il proprio sogno, destinato a diventare negli anni il Giardino Botanico Fondazione André Heller, al momento in grado di sorprendere i visitatori con circa 3000 specie di piante provenienti da ogni parte del mondo, dalle Alpi all’Himalaya, dal Mato Grosso alla Nuova Zelanda, dal Giappone all’Australia, al Canada, all’Africa. A esse si aggiungono gli effetti scenografici e le sculture contemporanee di artisti come Keith Haring, Roy Lichtenstein, Erwin Novak, Susanne Schmoegner e Rudolgh Hirt. Al centro dell’intrecciarsi di vie e angoli di sosta, la dinamica ricostruzione di un paesaggio dolomitico alto circa 13 metri, famoso già al tempo di Hruska, è come una stella polare per orientarsi in questi 10 paradisiaci ettari, dove il suono delle cascate e degli zampilli d’acqua fa da colonna sonora a un’esperienza nell’eden del Garda.

Visit Brescia – Parco Heller Garden (1)

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