Champions, An Brescia sconfitta di misura dallOlympiacos

Solo una più che discutibile scelta arbitrale impedisce all’An Brescia di fare (più che meritatamente) punti contro una delle formazioni meglio attrezzate della scena internazionale

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Nemanja Ubovic, An Brescia pallanuoto - www.bsnews.it
Nemanja Ubovic, An Brescia pallanuoto - www.bsnews.it

Solo una più che discutibile scelta arbitrale impedisce all’An Brescia di fare (più che meritatamente) punti contro una delle formazioni meglio attrezzate della scena internazionale: a Mompiano, nel terzo turno del girone A di Champions League, la squadra di Sandro Bovo cede per 6 a 7 (0-2, 3-1, 2-1, 1-3, i parziali) davanti all’Olympiacos Pireo, al termine di un match tanto combattuto quanto emozionante, risolto da un amarissimo episodio a pochi secondi dalla sirena conclusiva. Parte in salita, l’An, efficace in copertura ma un po’ troppo macchinosa sotto la porta avversaria: è così che i greci si trovano avanti di due al primo intervallo (0-2). Alla ripresa, le parti si invertono, con i biancazzurri che si sbloccano in avanti: il rigore siglato da Paskovic dà la giusta carica e l’An ritorna con decisione in partita grazie alle reti consecutive di Rizzo e Janovic. Al cambio di panchine si torna in parità (3 a 3, in seguito al gol ospite di Mourikis) e i tanti tifosi (tra cui una folta rappresentanza della Germani Basket Brescia Leonessa) accorsi a riempire l’impianto bresciano, vengono coinvolti in un crescendo di spettacolo agonistico; Presciutti e compagni caricano a testa bassa con tutta la determinazione di chi vuole mettere la testa avanti, e la compagine di Vlachos che non molla la presa, dall’alto del suo blasone. L’ultima frazione comincia sul 5 a 4 per l’An e, tra un batti e ribatti, l’equilibrio rimane fino a quattro secondi dalla fine: dopo il timeout, gli ellenici provano il tutto per tutto con una serie di entrate sui due metri e, nel parapiglia, l’arbitro tedesco Ohme (in coppia con lo sloveno Margeta), manda fuori Janovic per un dubbio fallo grave su Obradovic: il fallo non viene battuto sul punto e il croato chiude i conti. Inevitabile la grande delusione che rimane in casa Brescia, ma anche certa la consapevolezza di aver lottato ad armi pari contro una delle avversarie più forti in assoluto, per altro senza avere una delle pedine cardine (Muslim) in buone condizioni.

«La nostra è stata una buona prova – commenta coach Bovo -, abbiamo iniziato difendendo bene e con qualche difficoltà in fase offensiva, ma poi siamo venuti fuori pure in attacco. Contro un avversario di assoluta qualità, abbiamo pagato il precario stato di forma di Petar; comunque, fino a quattro secondi dal termine, eravamo pari e la sfida è stata decisa da un errore tecnico da parte di uno degli arbitri».

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