Il piano degli orari divide il consiglio comunale

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Da il Brescia, 24 aprile 2007 (andrea tortelli)

Nel consiglio che ha dato il via libera al “piano territoriale degli orari” a tenere banco sono stati soprattutto gli orari – i tempi biblici – del dibattito Aula, dilatati a dismisura dalla presenza delle telecamere che sono rimaste accese fino a notte documentato più di dodici ore di discussione. E almeno tre sono state dedicate al nuovo piano che vorrebbe coordinare “gli orari dei servizi pubblici, degli esercizi commerciali e degli uffici comunali” per “promuovere un equilibrio tra tempi di lavoro, cura e relazione”. Uno strumento – ha spiegato l’assessore Luigi Gaffurini – che è rivolto soprattutto alle donne e avrà come primo effetto quello di trovare nuove forme di lavoro “compatibile” per le dipendenti della Loggia (il 64 per cento del totale), il tutto grazie anche a contributi del Pirellone (139mila euro sono già stati stanziati). «Solo paroloni e retorica, aria fritta», ha però attaccato il leghista Cesare Galli che ha poi accusato la Loggia di aver dato vita a un documento incoerente rispetto a una realtà «fatta soprattutto di code e perdite di tempo sul fronte mobilità». Una linea su cui si è schierata anche An che ha presentato sette emendamenti, tutti bocciati tranne il primo che – approvato per sbaglio dalla maggioranza – di fatto ha annullato la creazione di una struttura permanente per l’attuazione del piano. E se alla fine il provvedimento è passato resta ancora da capire se questa “svista” annullerà la sua efficacia. A scaldare gli animi, poco prima, era stata anche la delibera con cui la Loggia si è impegnata a fornire garanzie bancarie alla società Rondinelle Srl per un intervento di ristrutturazione sul campo Jacopo Robusti. Una spesa da 750mila euro, che verrà ammortizzata dalla società in 18 anni. E proprio questo è stato uno dei punti più criticati. Duro è stato il forzista Adriano Paroli che ha parlato di «investimento pubblico su area pubblica, ma con utilizzo privato» ricordando che «la Srl ha un capitale di soli 6mila euro e in questa operazione non rischia nulla del suo». Le stesse critiche che Manlio Vicini (Prc) ha mosso annunciando la sua astensione. A rispondere, nel rimescolamento degli schieramenti, è stato però Nicola Orto (Udc) che ha votato a favore spiegando che «la società opera sul difficile territorio di San Polo da almeno 15 anni». E sulla valenza sociale della delibera hanno puntato anche Angelo Abrami (Civica) e Adriano Taglietti (Ds) sottolineando però subito dopo che si deve trattare di un «provvedimento straordinario».
Quindi, prima che si iniziasse a parlare di sicurezza, l’Aula ha approvato i criteri per il sostegno agli asili nido convenzionati prorogando fino al 2009 i 180 posti nelle materne affiliate ad Adasm e i 56 in altre strutture, che si vanno ad aggiungere ai 549 dei 14 nido comunali. «Il nostro tasso di copertura del servizio», ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Fabio Capra, «è doppio rispetto alla media lombarda con un picco positivo nella Sesta circoscrizione (60%) e uno negativo nella Nona (12%). Ma l’obiettivo», ha continuato, «è quello di risolvere questi squilibri mantenendo la qualità del servizio». Per raggiungerlo la Loggia investirà quasi due milioni di euro potenziando anche l’esperimento dei voucher attivato quest’anno con un fondo di 80mila euro. Una proposta che – a parte il Prc – ha messo tutti d’accordo. a.t.

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