Castenedolo: si allarga il fronte pro stadio

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Da il Brescia 15 maggio 2007 (andrea tortelli)

Si allarga il fronte del no al progetto di realizzare un nuovo stadio, con annesso centro commerciale, nel territorio di Castenedolo. Giovedì, infatti, il consiglio comunale discuterà della mozione presentata da Gabriele Lombardi, ex militante del Carroccio «dimissionato» dal partito dal novembre dello scorso anno e oggi iscritto al gruppo misto con un altro “dissidente” leghista.
«Preso atto della volontà dell’amministrazione di proseguire nella realizzazione della cosiddetta cittadella telematica», è scritto nel documento, si ritiene che «i cittadini debbano avere la possibilità di esprimersi in merito al territorio sul quale vivono» e quindi «si propone al consiglio comunale di indire un quesito referendario su questo tema per conoscere il parere della popolazione». La risposta ufficiale arriverà soltanto giovedì sera, ma è lo stesso Lombardi ad ammettere che molto probabilmente l’Aula non darà il via libera alla sua proposta. «È molto difficile che la maggioranza voti a favore, e anche dall’opposizione più d’uno mi ha già spiegato che si esprimerà contro: evidentemente», aggiunge, «ci sono troppi interessi in ballo». Preso atto di una sconfitta  annunciata, però, l’ex consigliere leghista spiega che non si darà per vinto e si dice fin d’ora pronto a guidare il fronte del no al nuovo centro commerciale anche su altri fronti. «Con un buon numero di amici e alcuni nuovi residenti che hanno trovato casa da poco a Castenedolo senza sapere che sarebbero stati assediati dalle strade e dagli aerei che volano a pochi metri dai tetti», spiega, «qualche mese fa ho dato vita a un comitato (il sito internet all’indirizzo www.castignidol.org, ndr) contro l’utilizzo scellerato che il Comune sta facendo del territorio. In paese», continua, «ci sono già strutture industriali inutilizzate, non capiamo perché ora si voglia dare vita a questo nuovo mega centro che sarà l’ennesimo tassello dello scempio urbanistico che sta stravolgendo il tessuto urbano e la sua identità: tra autoparco dei tir, raccordo autostradale, potenziamento del D’Annunzio, Alta velocità e insediamento Vulcania», conclude l’ex esponente del Carroccio, «Castenedolo cambierà completamente faccia». Di qui il no deciso al centro commerciale («non siamo a priori contro lo stadio, ma sappiamo che i due progetti sono inscindibili») e la proposta di un referendum consultivo. Per ottenerlo – se l’amministrazione comunale giovedì dovesse rispondere picche – serviranno almeno 600 firme. «Se sarà necessario», spiega Lombardi, «le raccoglieremo noi: non sarà facile», chiosa, «ma ci stiamo già organizzando».

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