Sconcertante e paradossale: così il consigliere regionale Dionigi Guindani,
indipendente nel Gruppo consiliare del Pd, ha definito l’audizione di oggi,
mercoledì 16 luglio 2008, in Commissione Ambiente, dell’Assessore regionale alle
Reti, servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Massimo Buscemi. Molti i
punti che hanno lasciato perplessi Guindani e i consiglieri del Partito democratico
presenti in Commissione.
"Se la Commissione competente fosse stata informata per tempo sulla volontà della
Giunta regionale di fare un decreto sui rifiuti, si sarebbe evitato, almeno nei
Comuni interessati dal provvedimento, che le polemiche diventassero, come lo sono
oggi, a dir poco incandescenti, come succede a Brescia dove la ‘guerra’ sui rifiuti
continua senza esclusione di colpi", fa sapere Guindani.
Nel ribadire che i consiglieri regionali sono stati fino a oggi tenuti all’oscuro
sugli sviluppi della questione rifiuti e informati sulle decisioni della Giunta solo
all’ultimo, "mentre a Brescia – dice Guindani – si sapevano le cose solo attraverso
i mass media", il consigliere ha chiesto all’assessore Buscemi perché, se di
solidarietà si deve parlare, questa non sia stata distribuita equamente né a livello
nazionale, né in Lombardia.
"Non c’è stato – secondo Guindani – un ragionamento complessivo e su scala nazionale
della questione. Arrivano i rifiuti solo in due termoutilizzatori (Brescia e
Milano): gli altri nove impianti presenti in Lombardia per quale ragione non
concorrono nei gesti di solidarietà?", si chiede.
Guindani si è poi detto convinto che quella dei rifiuti sarà un’emergenza destinata
a protrarsi ben oltre i 60 giorni indicati nel decreto del Presidente Formigoni e si
è detto preoccupato del fatto che, a Brescia, una volta aperta la porta del
termoutilizzatore, i rifiuti rischino di continuare ad arrivare fino a quando non
sarà attivo l’impianto di Acerra: "Altroché, come ha detto proprio oggi il sindaco
di Brescia alla stampa, ‘su due sacchi di spazzatura si sta montando un caso’!".
Dall’illustrazione fatta dall’Assessore Buscemi è anche emerso che, "per ragioni
tecniche", i rifiuti campani, dal 12 luglio, vengono smaltiti tutti a Milano e che
la quota corrispondente di rifiuti milanesi viene smaltita nel termoutilizzatore di
via Malta, a Brescia. "Considerato che è stato detto in più occasioni che il
termoutilizzatore di Brescia è da tempo al limite della sua capacità, si utilizzerà
per questo la terza linea, che tutti i capigruppo del Consiglio comunale di Brescia
hanno convenuto si utilizzi solo per le biomasse? Chi su questo potrà dare le
garanzie sufficienti ai cittadini di Brescia?", conclude Guindani.
A proposito di questi rifiuti che dovrebbero essere inceneriti a Brescia, ricordo che l’ing. Capra ex presidente della ex Asm nei giorni scorsi ha più volte dichiarato alla stampa e alla tv locale che il termoutilizzatore di Brescia era al massimo della sua capacità di smaltimento e che neanche un kilo in più si sarebbe potuto smaltire a Brescia. Come mai il presidente, di solito così loquace, ora tace del tutto?