I precari contro il Broletto

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    La RSU dell’Amministrazione Provinciale fa propria e sottoscrive la lettera di seguito riportata relativa alla situazione dei lavoratori precari scritta dai lavoratori precari presenti nel nostro Ente come concordato nelle Assemblee.

    Con la presente siamo a evidenziare la grave e difficile situazione dei lavoratori precari della Provincia di Brescia, alla luce di quanto previsto dall’ultima finanziaria e degli ultimi colloqui avuti dai sindacati (RSU) con l’Amministrazione Provinciale.

    Nel nostro Ente vi è una notevole presenza di lavoratori precari con diverse forme di contratto (tempi determinati, co.co.co., cooperative, partita IVA, ecc.): negli ultimi anni questo è stato il mezzo utilizzato per far fronte al blocco delle assunzioni dettato dalle Leggi Finanziarie.

    Molti di questi lavoratori atipici, nonostante l’inquadramento contrattuale, svolgono compiti istituzionali dell’Ente e non legati ad un particolare o specifico progetto.

    Siamo da mesi in attesa dell’approvazione di un “piano degli incarichi” (co.co.co., partita IVA, cooperative) che definisca la linea che intende adottare la Provincia per recepire quanto previsto dalla Finanziaria e le modalità per la conferma o la stipulazione di contratti per chi svolge un lavoro precario, ma istituzionale.

    La Provincia con delibera del Consiglio del 23/06/2008 ha approvato il “Programma degli incarichi”, ma non è stata ancora prevista la modifica del “Regolamento degli incarichi”, né il relativo stanziamento di fondi.

    Nel frattempo abbiamo assistito a mancati rinnovi, anche di persone che non svolgevano progetti specifici, ma l’ordinario lavoro istituzionale dell’Ente, con conseguente pregiudizio alle capacità operative della Provincia, mettendo a rischio la qualità, ed in alcuni casi l’esistenza stessa, di servizi che la Provincia offre ad imprese, famiglie e persone.

    Oltre alla perdita di efficienza per l’Ente, vorremmo sottolineare anche l’aspetto umano della situazione, che costringe persone, anche con famiglie a carico, a vivere una condizione di continua instabilità; i lavoratori precari vivono con l’ansia costante di trovarsi da un giorno all’altro senza lavoro (come effettivamente sta accadendo ad alcuni di noi) e, cosa che offende maggiormente la dignità delle persone, senza che alcuno, nell’Ente, sappia dire con un minimo anticipo cosa ne sarà dell’incarico.

    Inoltre, vogliamo evidenziare il forte disagio di affrontare un rapporto di collaborazione formalmente a progetto, ma di fatto "continuativo" (fatte salve le settimane di stop non retribuite tra un contratto e l’altro), che consiste nell’impossibilità di fare progetti per la propria vita, con una prospettiva legata ad un orizzonte temporale che, nella maggior parte dei casi, si riduce a 12 mesi.

    Ciò che lascia francamente disorientati è la percezione che il lavoro svolto con dignità e professionalità in specifiche discipline tecniche, che ha apportato un proficuo contributo, non sia considerato come fondamentale e troppo spesso sia legato a procedure di riconferme (giusto per non usare la parola "rinnovi") di difficile comprensione.

    E’ necessario ricordare che la definitiva stabilizzazione del rapporto di lavoro, ovvero l’assunzione con contratto di lavoro subordinato (dipendente) a tempo indeterminato presso un’amministrazione pubblica è possibile solo tramite il superamento di un concorso pubblico. A questo proposito si vuole sottolineare che nessuno chiede alcun tipo di scorciatoia o via preferenziale, ma l’indizione dei necessari concorsi pubblici aperti, in cui venga riconosciuto il servizio svolto fin’ora. Soltanto i concorsi permetteranno di garantire la stabilità e la qualità dei servizi erogati, la selezione obiettiva e trasparente del personale, il mantenimento del patrimonio di conoscenze via via costruito, la continua formazione ed autoformazione del personale.

    In questa fase di cambiamenti ed incertezza, vista l’urgenza dettata dalle tematiche e dalle numerose ed imminenti scadenze dei contratti di collaborazione (molte persone sono già disoccupate e servizi rimasti scoperti), e la necessità della continuità del lavoro e del servizio,

    PROPONIAMO

    un incontro con l’Assessore al Personale in quanto persona maggiormente deputata a trattare in merito a queste tematiche, da svolgersi possibilmente nei prossimi giorni, per:

    o

    l’indizione di concorsi pubblici aperti;

    o

    avere chiarimenti ed informazioni sulla condizione attuale e sulle prospettive per il prossimo futuro;

    o

    mettere a conoscenza, assessori e responsabili, della reale situazione lavorativa dei dipendenti precari;

    o

    denunciare la mancanza di programmazione dell’Ente che, come ogni anno, ha dimostrato di non avere interesse nel garantire la continuità lavorativa dei propri dipendenti/collaboratori atipici e nel programmare per tempo le assunzioni di personale, negando informazioni e chiarezza sui possibili rinnovi e/o incarichi;

    o

    chiedere che venga riconosciuta dall’Ente l’esistenza dei lavoratori atipici precari, che con diverse forme di contratto (tempi determinati, co.co.co., cooperative, partita IVA, ecc.) svolgono mansioni ordinarie;

    o

    concordare una revisione del “Regolamento per il conferimento degli incarichi”, approvato lo scorso anno dalla Provincia, in quanto i precari e le rappresentanze sindacali non sono stati chiamati in causa durante la stesura, e nel quale sono contenute spiacevoli defezioni (ad esempio, una penale del 5% sul lordo totale da versare alla Provincia nel caso di rescissione del contratto);

    o

    accogliere le nostre proposte all’interno dei regolamenti relativi.

    I precari della Provincia

    e la R.S.U.- A/P

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