Sembrava essere un fenomeno tipico delle regioni del sud: la corsa di cavalli notturna per attirare gli scommettitori clandestini. Sono stati scoperti casi a Napoli, Caserta, Catania. Gli animali vengono portati di notte in aperta campagna, gli scommettitori fanno le loro puntate e parte la corsa. Poi tutti a casa, gli allibratori con le tasche piene di denaro illegale. Corse del genere evidentemente attraggono anche scommettitori del nord Italia: nei mesi scorsi sono state scoperte gare clandestine a Milano, nel Pavese e anche nella Bassa Bresciana, nella campagna di Montichiari vicino all’aereoporto dove si sarebbero svolte almeno tre gare dalla primavera del 2007 ad oggi. A favorire le indagini l’associzione per la difesa degli animali e dell’ambiente AIDAA, che ha presentato alle forze dell’ordine un esposto.
Il giro d’affari di queste corse è davvero notevole e si aggirerebbe intorno alla cifra di 250 mila euro per ogni gara. Coinvolti diversi personaggi dell’ambiente degli ippodromi di San Siro e Varese: allevatori (tra cui una coppia di bresciani), stallieri, fantini e veterinari che compilano falsi certificati di morte per cavalli da corsa a fine carriera che invece vengono immessi nelle competizioni clandestine, dopo essere stati dopati con dosi massicce di steroidi illegali. Gli scommettitori sono reclutati dai bookmakers direttamente tra i clienti più facoltosi delle agenzie di scommesse ippiche. Negli ultimi due anni sarebbero scomparsi nel nulla venti cavalli, spremuti fino a che hanno fatto fruttare denaro nella tasche degli allibratori.
A.C.