Un’indagine congiunta del nucleo di polizia tributaria di via Milano a Brescia e della polizia valutaria di Roma ha scovato vizi nella forma di versamenti bancari per un ammontare complessivo di due milioni di euro: è in arrivo una multa di un milione di euro per tre direttori di filiali bresciane coinvolte nell’inchiesta. Le cospique transazioni di denaro sono state eseguite senza lasciare alcuna traccia, contrariamente a quanto prevede invece la legge 197 del ’91 che obbliga a segnalare ogni movimento di denaro superiore ai 12.500 euro, che va effettuato esclusivamente utilizzando un sistema rintracciabile come assegno, bonifico, cambiale o carta di credito. I direttori di filiale coinvolti lavorano nella Bassa: avrebbero avallato operazioni per conto di una cliente che opera nel settore edilizio: due milioni di euro la cifra in ballo, e non è cosa di poco conto visto che ora ai tre direttori è stata comminata una multa pari al cinquanta percento della cifra non dichiarata, oltre un milione di euro dunque (difficile che i tre paghino di tasca loro, probabilmente interverrà l’istituto di credito). Ma il caso non è isolato: negli ultimi mesi gli agenti della Guardia di Finanza hanno accertato irregolarità anche da parte di imprenditori di Desenzano del Garda per affari che ammontano a oltre 3 milioni di euro. Altre anomalie sono state riscontrate da ulteriori indagini: 150 i fascicoli aperti a carico di una decina di imprenditori.
A.C.