Si lavora per spostare la torre

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    Dopo la soddisfacente prova di taglio eseguita lo scorso 17 settembre che non ha registrato rotture o sbrecciature delle pietre né sfaldamento della muratura, lunedì 29 settembre si è proceduto al trasporto del primo blocco dei resti della torre bassomedievale rinvenuta presso il cantiere della stazione Vittoria.

    La procedura, studiata dal prof. Ezio Giuriani della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia, prevede, con l’utilizzo di un filo diamantato, il taglio della torre in blocchi che vanno dai sei ai sette metri cubi e l’inserimento nel taglio orizzontale di martinetti ad acqua che hanno la funzione di sollevare il blocco di una decina di centimetri permettendo alle cinghie di apprensione di avvolgerlo consentendone il sollevamento.

    Una grossa gru trasferirà i blocchi così imbragati sui camion per il trasporto in un cantiere provvisorio messo a disposizione dal Comune di Brescia.

    I blocchi tagliati, ed opportunamente numerati, verranno temporaneamente interrati, per garantirne la conservazione nel tempo, in un’area comunale.

    Al termine della costruzione della stazione Vittoria sarà valutata la destinazione del manufatto.

    PERCHE’ SI E’ DECISO DI RIMUOVERE LA TORRE

    Gli studi e le indagini hanno evidenziato il particolare interesse che rivestono non solo il manufatto dal punto di vista storico-artistico, ma anche la tecnica di costruzione e le malte utilizzate. La tecnica di smontaggio deve quindi preservare il più possibile l’integrità del manufatto. Lo smontaggio pietra per pietra è stato quindi scartato dagli esperti. Si è optato per il taglio in blocchi omogenei.

    L’ ITER CHE HA CONDOTTO ALLA DECISIONE

    DI TAGLIARE E RIMUOVERE LA TORRE

    La stazione della metropolitana denominata Vittoria, che rappresenterà la fermata centrale dell’intera linea, sorge nel quadrivio delle vie Verdi, Porcellaga, Dante e corsetto Sant’Agata; di fatto l’unica area del centro, compatibile con l’andamento planimetrico del tracciato, ove poter realizzare la stazione.

    Nel giugno 2003 viene redatta la Valutazione di Impatto Archeologico, coordinata dalla Land S.r.l., che analizza il sito sulla base dei documenti disponibili. Nello studio, trasmesso alle Soprintendenze, viene evidenziato che l’area si trova a ridosso del cosiddetto ampliamento tardoantico/altomedievale, parte del quale fu demolito a cavallo del 1930 per realizzare piazza Vittoria e i palazzi e grattacieli circostanti (tra questi si evidenzia il grattacielo INA, il cui cantiere interessò il lato est dell’attuale sedime di costruzione della stazione) distruggendo anche lo strato archeologico sottostante. Successivamente, agli inizi del 1970, la costruzione del parcheggio interrato comportò la distruzione del rimanente strato archeologico sotto la piazza, senza che vi fossero notizie alcune dei resti della torre bassomedievale.

    Nel gennaio del 2006 l’Appaltatore (ATI Metrobus) procede con la cantierizzazione dell’area e quindi l’avvio dello spostamento dei numerosi sottoservizi in regime di assistenza archeologica con documentazione delle testimonianze rinvenute. E’ nel corso di questi lavori, nel mese di luglio 2006, che emergono i resti della torre bassomedievale in questione, conservatasi nella sola struttura di fondazione ed in parte esigua nella muratura di scarpa sui quattro lati. Poco meno di un quarto della torre, in corrispondenza dell’angolo SE, risulta distrutta in tempi recenti dalla realizzazione di una cabina elettrica interrata, mentre la parte alta della struttura risulta similmente danneggiata dallo scavo di trincee per la posa dei sottoservizi. All’interno la torre si presenta con un grande scasso, con l’asportazione completa dei paramenti interni fino a circa l’altezza del piano interno rinvenuto. Con tale taglio viene di fatto creato l’attuale ambiente interno della torre.

    Brescia Mobilità evidenzia da subito l’incompatibilità tra la realizzazione della stazione ed i rinvenimenti citati. La struttura infatti, per la particolare collocazione, ricade in pieno nello spazio nel quale è previsto l’inserimento della stazione e dei relativi percorsi e rampe di accesso. Non potendosi ipotizzare lo spostamento della stazione nel febbraio 2007 Brescia Mobilità invia alle sovrintendenze competenti un rilievo aggiornato delle preesistenze archeologiche, la planimetria di sovrapposizione di queste con l’atrio di stazione e chiede l’autorizzazione alla rimozione dei vari reperti.

    Nel mese di luglio la Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia richiede la consulenza tecnico scientifica dell’Istituto Centrale per il Restauro. L’incontro tra l’ICR, le Soprintendenze e Brescia Mobilità avviene a fine novembre 2007. L’ICR evidenzia la difficoltà dello smontaggio che implica l’adozione di metodologie complesse a fronte di un risultato finale che potrebbe portare ad esiti artificiosi ed esteticamente poco convincenti. Viene chiesta comunque la produzione di tutta la documentazione di scavo disponibile integrata con documentazione archivistica e cartografica storica dell’area della città, in quanto, solo sulla base di tali approfondimenti si potrà definire la reale fattibilità di un intervento plausibile e convincente di smontaggio del basamento in vista di una sua ricomposizione.

    Esaminata detta documentazione integrativa, nel marzo 2008 la Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia evidenzia che fa proprie le motivazioni ed i suggerimenti dell’ICR circa l’opportunità di rinunciare alla riproposizione del manufatto in altra sede, completandone e approfondendone invece le indagini conoscitive.

    Nel giugno 2008 la Direzione Generale per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Ministero dei Beni Culturali autorizza la rimozione con scavo stratigrafico integrale dei resti della torre.

    La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia, Cremona e Mantova e la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia, a fronte di nuove evidenze, ritengono invece opportuno non procedere con una rimozione tout-court, ma con lo smontaggio per una successiva ricollocazione. Viene quindi affidato da Brescia Mobilità al prof. Ezio Giuriani, docente presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia, l’incarico per lo studio della più opportuna metodologia di taglio, imbracatura e trasporto dei blocchi.

    BREVE STORIA DELLA TORRE

    L’espansione urbanistica di Brescia oltre il limite occidentale costituito, fino all’epoca altomedievale, dalla sinistra idrografica del Garza sembra avvenire intorno al XII secolo, ponendo le basi per la costruzione di una nuova cerchia di mura urbiche che assecondasse lo sviluppo della città soprattutto verso nord e ovest. Le testimonianze rinvenute durante gli scavi per la metropolitana e per la costruzione di piazza Vittoria riguardano principalmente la presenza di almeno tre torri.

    La prima, ritrovata nel 1928, a sud della chiesa di Sant’Agata e poi completamente demolita, la seconda rinvenuta durante i lavori di spostamento dei sottoservizi nell’ambito della realizzazione della metropolitana, in via Dante, e la terza rinvenuta sull’impronta della stazione Vittoria della Metropolitana. Con ogni probabilità erano case-torri attribuibili ad una committenza di rango medio-elevato.

    La struttura appare isolata, senza collegamento fisico o funzionale con impianti coesi o precedenti, andandosi ad impostare direttamente su un’area necropolare a utilizzo prolungato tra l’età imperiale e l’altomedioevo. Il materiale di costruzione quasi esclusivo, a parte un paio di minime eccezioni, risulta il calcare marnoso conosciuto come medolo, abbondantemente presente nelle alture circostanti la città.

    La Torre, più volte rimaneggiata nei secoli e il cui periodo di vita nelle forme primigenie potrebbe essere stato compreso in un lasso di due o al massimo tre secoli, subisce nel periodo rinascimentale la trasformazione del basamento, ora ritrovato, in cantina.

    Per quanto esposto, quello che in questi mesi è stato comunemente definito Torre, è in realtà solo il basamento o, meglio, la fondazione tronco-piramidale, di grosso spessore e potenza, di una torre medievale realizzata circa nel 1200.

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