A quasi un mese dall’allarme lanciato, tra gli altri, dalla Regione Lombardia che invitava le Asl territoriali a indagare sulle derrate alimentari importate dalla Cina nella nostra citta’ le indagini sono quasi al capolinea. Lo scorso 17 settembre si fecero più forti i timori causati dalle notizie di vittime in Oriente, decedute a causa della presenza nel latte liquido e in polvere di melamina, sostanza utilizzata nell’industria delle vernici. In seguito all’appello della Regione l’Asl di Brescia, dipartimento medico e veterinario, si è data da fare per effettuare i controlli nella nostra città. 32 i ristoranti ispezionati (24 di cucina cinese), 13 bar, 10 gastronomie, 17 macellerie, 19 ingrossi e 79 negozi. Questo il bilancio finora: 12 richiami per carenze igienico-sanitarie; 7 le sanzioni amministrative comminate di cui 3 per carenze igieniche e 4 per il mancato rispetto dei regolamenti disciplinari; 2 i sequestri di prodotti a base di latte importato dalla Cina (17 pacchetti di caramelle e 42
confezioni di biscotti). Il direttore generale dell’Asl: «Sulla base dell’allarme abbiamo disposto controlli mirati alla verifica della disponibilità e utilizzo di latte e derivati del latte di origine cinese presso depositi all’ingrosso, derivati e prodotti etnici, nonchè attività di ristorazione cinese. Gli interventi ci consentono di tranquillizzare i cittadini rispetto ai rischi, non sempre prevedibili e riconoscibili, portati dalla globalizzazione».
In Asia le vittime della contaminazione sono finora 4, oltre cinquantamila i ricoveri ospedalieri, soprattutto di
Au.Bi.
bambini, per calcoli e sofferenze renali.