Progetto di mobilità condivisa

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    In arrivo l’inverno, e con esso i soliti puntuali problemi di smog e superamento della soglia di polveri sottili nell’aria. Da domani il blocco (quasi) totale della circolazione degli Euro 0 e Euro 1 diesel, probabilmente arriveranno anche le domeniche ecologiche con le auto ferme nei garage. Il ministro Prestigiacomo ha annunciato la possibile uscita dell’Italia dal Trattato di Kyoto. Che fare? L’assessore al traffico Nicola Orto è convinto che pian piano la cultura ecologica stia incuneandosi nella testa dei bresciani: «Piano piano i bresciani stanno prendendo coscienza di quanto sia importante ridurre l’inquinamento. L’acquisto di auto a basso impatto ambientale non può essere solo dovuto al fatto che in questo modo si può andare in giro sempre, a prescindere dai blocchi. Credo si stia facendo un bel lavoro di concerto con tutti gli assessorati interessati. Bisogna fornire delle alternative valide, il progetto di car sharing è ormai prossimo a divenire realtà e sono convinto che possa avere un grosso successo quasi al pari di Bicimia che, partito tra mille dubbi, è adesso una piacevole realtà». Continua l’assessore: «Stiamo preparando un progetto per coinvolgere Ospedale, Università e grandi aziende per studiare una mobilità condivisa che possa essere un vantaggio per tutti sia dal punto di vista economico che logistico e ambientale». Dopo l’avvio di Bicimia speriamo prenda piede anche quello di "Automia", ancora meglio se le auto in car-sharing dovessero essere a metano (magari come tutti gli autobus urbani, veri e propri giganti dell’inquinamento con i loro 20mila chilometri percorsi quotidianamente).
    A.C.

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