Non è uno scherzo: anche Vezza d’oglio l’anno prossimo potrebbe avere un proprio vino. Le piantagioni di viti non sono certo una novità per molte località montane, mai nessuno però aveva prima d’ora cercato di realizzare un vitigno sulle pendici dei monti di Vezza d’Oglio. Ci stanno provando due professori della facoltà di Agraria di Edolo, Giuseppe Carlo Lozzia e Anna Giorgi che nella scorsa primavera hanno messo a dimora un piccolo vitigno di 500 barbatelle in un terreno sopra la statale che conduce al Passo del Tonale, tra la località Davena e Vezza d’Oglio a circa mille metri di altitudine. Fino ad ora le piantina hanno risposto bene, si sono alzate inerpicandosi lungo i filari appositamente predisposti, hanno messo foglie e qualche piccolo, timido, grappolo di acini. La prova del nove si avrà nel corso dell’inverno, con l’abbassamento, si spera non troppo marcato (almeno per l’uva) della temperatura. In primavera vedremo se le piante saranno sopravvissute, in quel caso fra un anno potremmo valutare la qualità della prima vendemmia di Vezza d’Oglio, per il vino c’è tempo…
A.C.