Favorevoli e contrari

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    Da ieri anche il Moretto protesta. Non si tratta nè di occupazione nè di autogestione: è una forma ibrida di protesta quella messa in atto dai rappresentanti degli studenti, riuniti ieri in assemblea per decidere il da farsi e arrivati alla conclusione di svolgere regolarmente le lezioni al mattino e fermarsi a scuola nel pomeriggio e nella notte. Pochi in realtà quelli che si sarebbero accampati nelle aule per passare la notte. Questa mattina il preside dell’istituto, il prof. Arturo Montanini, ha concesso l’utilizzo dell’aula magna dove si terrà un incontro con alcuni rappresentanti di Radio Onda d’Urto, chiamati ad esporre le modifiche introdotte dalla riforma Gelmini. Il preside ha saldamente in mano le redini della scuola e vorrebbe incanalare la protesta verso una forma soft: lezioni che non vengono interrotte e approfondimenti ed incontri al pomeriggio.

    Azione Universitaria nel frattempo ha allestito davanti alla facoltà di economia un banchetto per illustrare il proprio punto di vista. Secondo i ragazzi la riforma non solo non porterà ad alcuna delle conseguenza catastrofiche prospettate dalla sinistra italiana ma era addirittura indispensabile e necessaria per porre fine al nepotismo dell’università italiana fatta di rettori e professori che non pensano ad altro che alla carriera, propria e dei propri parenti e amici. Pe risollevare le sorti della nostra università (nessun ateneo italiano tra i migliori cento al mondo) ben vengano dunque meritocrazia per i professori, borse di studio per gli studenti migliori e premi solo per le scuole più efficienti.
    A.C.

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