Brescia è salva

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    Avere tanti politici bresciani in parlamento, tra i banchi della maggioranza e quelli dell’opposizione, è servito. Anzi è stata la nostra fortuna. Passa l’emendamento che ormai a Roma tutti chiamano "salva-Brescia": la nostra città potrà permettersi di non rispettare il patto di stabilità, e di salvare così gli immobili che avrebbe forzatamente dovuto vendere, svendere, per rientrare nel tetto di spesa dello scorso anno con l’abbuono del solo 20%. Già perchè nel caso a Rom non avessero appoggiato la linea bresciana avremmo dovuto avere un bilancio pari a quello dello scorso anno peggiorato al massimo del 20%, ma lo scorso anno abbiamo avuto la fusione Asm – Aem, con introiti particolari dovuti all’operazione quantificabili in 70 milioni di euro. per avvicinare tale cifra il comune avrebbe per forzo di cose dovuto vendere qualche immobile. Tira un sospiro l’assessore al Bilancio Fausto di Mezza, ha un sorriso ampio il sindaco: per una volta non lo si può accusare di occuparsi poco di Brescia a causa dei suoi impegni da parlamentare…
    A.C.

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