In piazza contro le classi-ponte

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    Nell’ultimo mese nel mondo della scuola si è parlato di maestro unico, della possibilità che il tempo prolungato venga ridimensionato, della reintroduzione del 7 in condotta, della meritocrazia e dei tagli ai bilanci di scuola e università. Finora, almeno nella nostra città, nessuno aveva preso una posizione netta contro un altra novità introdotta: la creazione di classi-ponte per traghettare gli immigrati nell’inserimento nel nostro paese. Un periodo cuscinetto dove tutti gli stranieri vengono messi in classi separate dal resto degli alunni italiani e svolgono lezioni in materie diverse tra cui, oltre a lingua e grammatica specifica per gli stranieri, tradizioni locali, storia italiana, religione, educazione civica. Il Coordinamento Immigrati di Brescia e il Comitato in difesa della scuola pubblica non ci stanno e hanno deciso di scendere in piazza, sabato prossimo 6 dicembre, per protestare contro questo decreto discriminatorio. La discriminazione è di per sé un atto di violenza, affermano gli organizzatori, a maggior ragione se si tratta di discriminare a scuola, un ambiente dove tutti dovrebbero essere uguali. Al di la delle questioni discriminatorie un altro aspetto accoglie le critiche di coloro che scenderanno in piazza: se gli alunni stranieri vengono inseriti nelle classi normali imparano in fretta la lingua perchè passano molto tempo con bambini italiani, in classe ma anche in mensa, nei giochi, in palestra. Se si creassero sezioni separate si rischierebbe di creare classi di serie B dove i ragazzi sarebbero paradossalmente invogliati a fare gruppo solo tra di loro e parlare solo la loro lingua madre. Che senso ha separare a scuola quando nel resto della giornata, nel resto della loro vita, italiani ed immigrati si trovano a vivere assieme?
    L’appuntamento è fissato per sabato 6 dicembre alle ore 14.30 in piazza Loggia.
    A.C.

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