In Regione martedi è stata approvata una una legge che regolamenta l’attività degli esercizi artigianali che commercializzano prodotti da consumare sul posto oppure da portare via: pizzerie al taglio, gelaterie, piadinerie e negozi di kebab. D’ora in poi sarà consentito vendere i prodotti solo all’interno delle mura del negozio, rigorosamente adiacente al laboratorio dove vengono prodotti. Niente più tavolini all’aperto, né panchine né ombrelloni. Fissato all’una di notte l’orario di chiusura, seppur con possibilità di deroga concessa dai comuni.
Soddisfatto della norma l’assessore al Commercio Maurizio Margaroli, da tempo pronto a presentare una delibera comunale in caso la Regione non si fosse mossa in questa direzione. Inutile dirlo: l’urgenza dell’approvazione della norma è stata rimarcata più volte per contrastare i disagi creati, a detta della Lega, dalle rivendite di kebab. Preoccupatissimi gli artigiani bresciani, gelatai in testa: se applicata alla lettera la norma rischia di rendere fuorilegge chi consuma un cono gelato sulle panchine fuori dal negozio.
a.c.
Ma non capisco se tutti pagano la tassa di occupazione del suolo pubblico che problema esiste? Per il rumore o gli schiamazzi valgono le regole per tutte le altte situazioni.
Come al solito i leghisti vogliono colpire gli stranieri, in questo caso i venditori di kebab, e come al solito propongono un divieto che danneggia anche gli italiani: sono senza fantasia, evidentemente loro si ispirano al regolamento carcerario di epoca borbonica. E quelli che si vantano di essere del Partito della libertà non hanno niente da dire? Dev’essere un partito che organizza gli schiavi d’Italia! Ma qualcuno che non diventerà mai schiavo della Lega a Brescia esiste ancora, a domani 25 aprile.