L’insediamento di Molgora

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    Passaggio di consegne ieri mattina in Broletto: Alberto Cavalli si è sfilato (non solo metaforicamente) la fascia azzurra di presidente della Provincia e l’ha indossata Daniele Molgora. Ancora un po’ timoroso, quasi a disagio, nel suo nuovo ufficio, il neo-presidente ha avuto modo di mettere sul tavolo i problemi che dovrà affrontare quanto prima. Dopo aver ringraziato il predecessore per avere riportato la figura di presidente tra la gente (Cavalli sempre presente negli eventi organizzati a vari livelli lungo tutto la nostra grande provincia), Molgora ha annunciato che entro dieci giorni convocherà il primo Consiglio, che si terrà poi entro i dieci giorni successivi. In questo momento è al lavoro per la definizione della squadra e non è da escludere un ridimensionamento degli assessorati. Poi è venuto il momento di affrontare le questioni più spinose: la crisi economica innanzitutto. Molgora assicura che farà il possibile per proseguire la stagione delle infrastrutture, pur nelle difficoltà dell’economia. Poco spazio per la sede unica della provincia, possibilista invece per la questione-stadio dove c’è la forte volontà del comune di Brescia di arrivare a una soluzione. Il vero tallone d’Achille però è rappresentato dall’aereoporto: entro settembre la D’Annunzio sarà di nuovo al verde: «Se le mie informazioni sono corrette la D’Annunzio a settembre avrà consumato il suo capitale sociale. Entro luglio dovremo decidere come muoverci. Se l’obiettivo resta la concessione, è difficile che Brescia possa gestire l’aeroporto da sola. Il costo dell’investimento è elevato ed è fuori dalla portata della Provincia. È più facile trovare una dimensione in accordo con gli aeroporti vicini».
    a.c.

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    1 COMMENT

    1. Ma quando Molgora dice di rimanere anche a Roma, nessuno dice niente, nessun giornalista obietta che sta diventando un costume indegno . Altro che contare di più qui contano le seggiole e le relative indennità.

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