Massetti: più aiuti alle imprese camune

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    Patto territoriale della Valle Camonica, sono necessari aiuti forti alle imprese per far ripartire l’economia della Valle. Questa la richiesta fatta da Eugenio Massetti presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, all’Amministrazione Provinciale, in virtù dello sblocco dei fondi.

    “Le imprese della Valle Camonica stanno vivendo una situazione difficile e questo va a colpire direttamente anche i lavoratori dipendenti di queste aziende. E’ necessario che la Provincia convochi un tavolo di lavoro, in cui si discuta su come s’intenda spendere questi fondi, coinvolgendo ovviamente anche le imprese artigiane”, sottolinea il leader di Confartigianato.

    E’ importante che si trovi un accordo tra Amministrazione Provinciale e Sindacati dei lavoratori, ma è altrettanto corretto che una parte di questi fondi siano destinati agli artigiani, che in questo momento stanno soffrendo, più di altre realtà della provincia, proprio per lo svantaggio logistico della Valle. Le opportunità che si possono trovare sono diverse, dagli incentivi, agli interventi economici, senza tralasciare sostegni per finanziamenti o per interessi bancari.

    “Vogliamo un tavolo di confronto, anche perchè sono otto mesi che chiediamo di essere convocati, ma tranne alcune note di stampa, ciò non si è verificato”, sottolinea Carlo Piccinato, segretario generale dell’Organizzazione.

    L’Organizzazione di via Orzinuovi si era già avviata nei mesi scorsi per far sbloccare i fondi per il Patto territoriale, proprio sollecitando la Provincia. Questo intervento rientra nell’attenzione che da sempre la Confartigianato ha posto verso le aree di montagna.

    “Il nostro forte impegno per lo sviluppo della Valle con l’aumento degli investimenti era iniziato già da inizio decennio. Nel 2005 abbiamo poi organizzato una serie di convegni ed esposizioni, coinvolgendo tutti i politici che a più livelli erano interessati nel progetto, dalla Comunità Montana, Regione e Provincia. Un impegno che Confartigianato ha portato sino in fondo, tanto che oggi questi fondi sono fruibili”, conclude Carlo Piccinato, segretario generale dell’Organizzazione.

    E’ anni che la Confartigianato guarda con interesse allo sviluppo economico delle valli. “ A fronte di grandi industrie che chiudono, riscontriamo un ritorno ai mestieri tradizionali. L’artigianato di montagna deve essere sempre più inteso come insieme di vecchi mestieri che richiedono, però, di essere rivisitati in chiave moderna. Questi stessi mestieri possono essere un’opportunità anche per i giovani”, ha spiegato il presidente.

    Se vogliamo che i soldi del Patto di territorio fruttino e si moltiplichino, dobbiamo incentivare i giovani ad intraprendere la via imprenditoriale, ai quali bisogna assicurare la giusta formazione scolastica, ma soprattutto le condizioni per investire ed avviare imprese, evitando in questo modo lo spopolamento dei paesi di montagna.

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