Aib lancia il progetto “Rating”

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    E’ stato presentato ieri a Brescia in Associazione Industriale Bresciana un nuovo modello di rating per le piccole e medie imprese italiane che lavorano all’interno di reti o che lavorano all’interno di una filiera.

    Elaborato da Confindustria e Barclays Italia, con il contributo di RetImpresa e dell’Associazione Premio Qualità Italia, il modello evoluto di rating, oltre che sulle caratteristiche economiche e finanziarie delle aziende, si basa ora anche sull’esame degli aspetti qualitativi e sulle prospettive di crescita che le imprese sono in grado di esprimere, quindi con un approccio nuovo verso le aziende che vengono prese in esame. “Non più guardando solamente ai libri contabili – ha detto Aldo Bonomi vice presidente di Confindustria per i distretti industriali – ma tenendo anche conto delle prospettive che le imprese hanno davanti.”

    La tappa bresciana, tenutasi ieri in AIB, segue un analogo appuntamento organizzato in settembre a Bologna e proseguirà anche in altre città italiane.

    I lavori della giornata sono stati aperti da Alberto Pasotti, vice presidente di Aib per i rapporti economici, che ha ricordato come “la rete sia la risposta competitiva nazionale alle nuove sfide del capitalismo globale. Ci si deve mettere in rete per fare “massa critica” e contare sui mercati internazionali; per condividere la ricerca e lo sviluppo dei propri prodotti; in parole povere, per concentrare le risorse di ciascuna impresa in ciò che “sa fare meglio” lasciando che gli altri partners (ovvero gli altri “nodi” della rete) facciano altrettanto” e questo senza perdite di identità da parte di ciascun soggetto che andrà comporre la rete.

    “Sulla necessità di mettersi in rete – ha aggiunto ancora Alberto Pasotti – credo ormai non vi siano dubbi. La recente crisi ha fortemente mutato il contesto competitivo internazionale. Nuovi competitors si stanno affacciando sulla scena globale; pensiamo alle imprese dei paesi emergenti che possono contare sulle potenzialità di mercati interni pressoché illimitati. La conoscenza si diffonde in maniera estremamente rapida e la liquidità finanziaria di cui dispongono alcune nazioni consente ai loro governi margini di manovra più ampi in termini di politica industriale” facendole così diventare concorrenti temibili sul mercato globale. La rete si pone allora come uno strumento di rafforzamento per le imprese soprattutto di piccole e medie dimensioni.

    Barclays, nell’elaborazione del nuovo modello di rating, è partita dalla valorizzazione dei punti di forza delle aziende che saranno prese in esame: atout che sono rappresentati da strategie innovative, dal management o dai progetti strategici; caratteristiche alle quali saranno affiancate le valutazioni dei rischi del settore in cui l’impresa soggetta a rating lavora.

    Un gruppo di elementi, questo, che nell’elaborazione del risultato finale potrà totalizzare più categorie di rating all’interno di una classifica, adottata da Barclays Italia, che va da uno (aziende eccellenti) a 21 (rischio di default).

    Sulla valutazione delle singole imprese si appoggerà così la base per determinare il rating della rete all’interno della quale le singole imprese lavorano, con la possibilità che nel rating stesso si tenga conto anche di come la rete si è strutturata.

    “Si tratta – ha detto Aldo Bonomi, vice presidente di Confindustria per le Politiche territoriali ed i distretti industriali – di un progetto importante che genera vantaggi significativi per le imprese, che avranno maggiori possibilità di ottenere credito, ad un costo più conveniente. Noi crediamo nelle reti d’impresa e lo riteniamo un modello vincente per il futuro. In questa direzione vanno gli sgravi fiscali previsti dal Governo con la manovra finanziaria della scorsa estate che rappresentano un elemento importante, anche se penso occorrano più risorse rispetto a quelle disponibili.”    

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