Bragaglio torna a dire la sua

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    Egregio Direttore,

    non sappiamo quale sarà la conclusione della sofferta vicenda delle Circoscrizioni cittadine. Di certo il centro-destra, nel deciderne la soppressione, ha dato un pesante colpo al decentramento ed alla partecipazione in città come Brescia. Ogni tentativo, compreso quello di sostenere il Coordinamento nazionale che si è costituito tra diverse città il 30 giugno a Forlì, per poter mantenere le Circoscrizioni in città tra i 100 mila e i 250 mila abitanti, va convintamente sostenuto. Così come va rilanciato il successivo Documento di Latina del 15 settembre scorso.

    Ci voleva proprio un ministro leghista come Calderoli, già noto per il suo “porcellum” in fatto di legge elettorale, a cancellare con un semplice emendamento alla Finanziaria, le Circoscrizioni delle città di medie dimensioni, presenti sopratutto nel centro nord (18 su 24). Una cancellazione, confermata con la legge 42/2010, che vede adesso gli esponenti del centro destra sottoscrivere documenti e rimpiangere la riforma fatta dal centro sinistra (L. 244/2007). Ovvero la stessa da me proposta come Assessore in Loggia e contro cui – lo ricordo en passant – si sono scagliati contro, facendo ostruzionismo in Consiglio e bloccando per sei mesi le Commissioni consiliari.

    Va compiuto ogni sforzo per cambiare l’assurda posizione antiautonomista di Calderoli. Nondimeno, però, è indispensabile procedere immaginando già fin d’ora anche un percorso alternativo.

    Ho già avuto modo di sostenere, anche in Consiglio Comunale, una precisa proposta: ripartire dai Consigli di Quartiere, da eleggere nel 2013, costituendo poi un coordinamento dei presidenti eletti, a livello circoscrizionale e cittadino.

    Un qualche passo verso le Consulte di quartiere è stato compiuto, partendo dall’esperienza di Folzano. Nella Circoscrizione Centro è all’esame in questi giorni una bozza di Regolamento per le Consulte di quartiere. Ed anche questo è un fatto positivo. Si tratta però di dar corso auspicabilmente ad una accelerazione di questo nuovo processo partecipativo, sulla base di un confronto da svilupparsi a più livelli, comprendendo la Commissione consiliare della Partecipazione e, congiuntamente, la Conferenza dei Presidenti, allargata anche ai Capigruppo circoscrizionali. Già l’assessore Rolfi aveva abbozzato una disponibilità in tal senso, a cui però non ha dato finora corso.

    Si tratta infatti di coordinare un percorso cittadino, anche per quanto riguarda le modalità di costituzione, in quanto sono in atto varie iniziative per la formazione di Comitati di Quartiere basati su tematiche (ambiente, sicurezza), su categorie (commercianti), su aspettative politiche di singoli gruppi politici o di associazioni. Tutte queste iniziative sono legittime sul piano dell’iniziativa politica, civica o di categoria, ma non rappresentano e neppure anticipano le Consulte o Consigli di Quartiere, che sono invece chiamati a costituirsi sulla base di un voto dei cittadini e con ampia rappresentatività comunitaria.

    Anche per fare chiarezza, al riguardo, è opportuno che la Commissione Partecipazione, insieme ai rappresentanti delle Circoscrizioni, definisca un percorso da sottoporre ad un più ampio confronto, anche con le realtà dell’associazionismo civico e sociale. E da approvare poi in sede di Consiglio Comunale, come un passaggio istituzionale dalle Circoscrizioni ai Quartieri, che ridefinisca le modalità della partecipazione civica dei Consigli e del decentramento amministrativo.

     

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