Perquisite le case di militanti Cgil

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Su ordine della Procura della Repubblica è in corso da questa mattina la perquisizione delle abitazioni di due collaboratori della Cgil Brescia e della sede della Camera del Lavoro di Manerbio in via Carlo Marx. L’accusa nei confronti dei due collaboratori è di attività illecita rispetto

alle domande di regolarizzazione degli immigrati. Alle 12.30, nella sede della Camera del Lavoro di Manerbio, è convocata una conferenza stampa “per dettagli e denuncia di questo grave episodio”.

 

Riportiamo il comunicato diffuso nel pomeriggio dalla Cgil di Brescia.

I carabinieri di Manerbio (Brescia) hanno perquisito questa mattina (giovedì 28 ottobre 2010) l’abitazione di un nostro collaboratore dell’Inca Cgil e la sede locale della Camera del Lavoro. La perquisizione è avvenuta su ordine della Procura della Repubblica di Brescia ed era finalizzata a rinvenire materiale che potesse accreditare la contestazione mossa al nostro incaricato Inca, ovvero «di aver realizzato l’attività illecita consistente nella presentazione di domanda per la regolarizzazione di soggetti extracomunitari privi di requisiti previsti dalla legge in quanto falsi, alterati o contraffatti».

Senza entrare nel merito dell’indagine in corso, rileviamo che si tratta però della prima perquisizione del genere che avviene in una sede della Camera del Lavoro in provincia di Brescia e ricordiamo che compito dell’Inca Cgil, in qualità di soggetto accreditato da un Protocollo di intesa definito a livello nazionale, è di predisporre le pratiche per la regolarizzazione degli immigrati e di inviarle al ministero dell’Interno. La documentazione e le dichiarazioni sono rilasciate sotto la responsabilità di chi presenta la domanda.

Sottolineiamo inoltre che la procedura di ricezione delle domande avviene secondo una prassi concordata da tutti i soggetti facenti parte il Tavolo Unico sull’immigrazione della prefettura di Brescia. 

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