Accordo firmato. Salvi 100 posti di lavoro

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Grazie alla proposta avanzata per conto di Finclima srl da Luigi Gaggia, consigliere comunale di Brescia, e alla convinzione di Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, è stato siglato il verbale di accordo per la reindustrializzazione di 25.000 metri quadri dell’area “ex San Giorgio” di La Spezia. La genovese ASG Superconductors, azienda di livello internazionale che fa capo al gruppo Malacalza, ha scelto di effettuare un investimento da circa 70 milioni di euro per realizzare impianti e attrezzature di tecnologia avanzata, per una nuova organizzazione dei luoghi di lavoro e per il relativo impiego di personale altamente qualificato. La “ex San Giorgio” verrà dunque riconvertita per consentire la produzione di 10 magneti di grosse dimensioni che costituiranno il cuore di una centrale sperimentale per la produzione di energia nucleare ricavata dalla fusione, quindi senza scorie e con l’idrogeno come combustibile. L’intesa prevede anche il riassorbimento del personale della San Giorgio (100 lavoratori) e per questo motivo ha ricevuto il sostegno di tutte le organizzazioni sindacali.

“È un accordo estremamente importante, di cui possiamo andar fieri” ha commentato il consigliere comunale Luigi Gaggia. “In questi momenti di ristrettezza economica, non è semplice trovare imprenditori pronti a fare investimenti di tale portata. Per questo voglio ringraziare il sottosegretario Stefano Saglia, a cui va dato il merito di aver gestito la trattativa nel migliore dei modi e di aver saputo costruire un accordo che soddisfa tutte le parti chiamate a trattare. È chiaro che senza l’importante investimento del gruppo Malacalza non saremmo mai riusciti a risolvere la questione, quindi il mio secondo ringraziamento va a questa compagine imprenditoriale che crede nella qualità delle risorse umane del territorio e in tutto il sistema Italia.”

“Posso ritenermi soddisfatto – conclude Gaggia – per il supporto che abbiamo ricevuto anche da parte di tutte le sigle sindacali, Confindustria da una parte e CGIL, CISL e UIL dall’altra, per un progetto che porterà al riassorbimento completo del personale e che quindi permetterà a 100 lavoratori di non perdere il proprio posto”.

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