Uccise a fucilate un cane che lo minacciava. Assolto: per la Cassazione non è reato

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    Non è reato uccidere un cane per evitare “un pericolo imminente” nei confronti di una persona o di un altro animale. Lo ha sancito oggi la Cassazione annullando, “perché il fatto non sussiste”, una multa di 140 euro per uccisione di animali nei confronti di un 30enne di Salò, Samuel C. che, per respingere l’attacco di un pastore tedesco che stava per aggredire il suo cagnolino e nel pericolo di aggressione alla moglie, prese un fucile e lo uccise. Processato in base all’ art. 638 c.p. che punisce l’uccisione di animali, Samuel C. venne condannato a 140 euro di ammenda dal Tribunale di Brescia- sezione distaccata di Salò nell’ ottobre 2009.

    Contro la condanna la difesa del giovane ha fatto ricorso in Cassazione, facendo notare che, nella concitazione del momento e nella paura che il cane di grossa taglia potesse aggredire la moglie e il suo cagnolino, aveva fatto fuoco agendo “in stato di necessità”. Una tesi accolta dalla Cassazione.

     

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