A Brescia vi sono uomini cerniera della ‘ndrangheta. A dirlo è stato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri intervenuto a Radio 24 per commentare le dichiarazioni del viceministro ai Lavori pubblici Roberto Castelli. Castelli aveva spiegato che, per evitare rischi di infiltrazioni della ‘ndrangheta negli appalti per l’Expo 2015, aveva proposto di escludere dalle gare le imprese calabresi.
“Con questa frase” ha detto Gratteri “se uno è in buonafede vuol dire che non ha capito niente della ‘ndrangheta. Si pensa che arriva una ditta da Platì, da S. Luca o da Africo dicendo “voglio partecipare a una gara d’appalto sull’Expo”? Se invece vogliamo essere seri, tutti sanno perfettamente che la ‘ndrangheta ha uomini cerniera a Milano, Bergamo, Brescia, Lecco a disposizione delle famiglie mafiose per partecipare agli appalti. Sono lombardi, col certificato di nascita e residenza da cinque generazioni.
“Non vorrei che quella di Castelli – ha aggiunto Gratteri – fosse un’ulteriore esternazione di razzismo e ghettizzazione del sud. Anche al sud la ‘ndrangheta è una minoranza, e se al nord parlano e scrivono in lingua italiana è perché migliaia di insegnanti del sud sono andati in Lombardia, Emilia e Piemonte a insegnare a leggere e scrivere alle popolazioni del nord Italia, con grande professionalità”
Se noi parliamo italiano non è certo per qualche insegnate fannullone del sud. Ma come si permette questo Gratteri?? Si occupi di quel che succede a casa sua!
Nessuno ha detto a Castelli che la scorsa settimana, a BRESCIA, c’è stata una sentenza di condanna in cui c’è scritto nero su bianco "con l’aggravante del metodo mafioso"?
ma come, ma in padania la mafia non esiste??? garantisce il Bossi…
beh si sa come ci si laurea al sud…
… e come certi ministri del nord si sono abilitati al sud, per evitare le severità del nord…