Carte di credito, Paroli: in 18 mesi ho fatto risparmiare alla città 177mila euro

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POLITICA A BRESCIA - Adriano Paroli (ex sindaco di Brescia) - diritti Andrea Tortelli
POLITICA A BRESCIA - Adriano Paroli (ex sindaco di Brescia) - diritti Andrea Tortelli

“In 18 mesi ho fatto risparmiare al Comune 177mila euro rinunciando allo stipendio di sindaco, che avrei potuto tranquillamente mantenere con quello da parlamentare. Non capisco come mi si possa accusare di aver sprecato i soldi pubblici per una cifra di circa 6mila euro”. Così ha dichiarato oggi pomeriggio il sindaco Adriano Paroli, commentando la decisione del gip di archiviare il caso dei soldi spesi dalla giunta con le carte di credito.

Paroli, quindi, ha ringraziato i suoi avvocati (Stefano Lojacono e il presidente dell’Ordine degli avvocati Vanni Barzellotti), ha sottolineato di aver sempre avuto fiducia nella magistratura e difeso l’atteggiamento della giunta ribadendo che tutte le spese sono state “documentate e certificate”. Con l’unica “ingenuità” di alcune spese per carburante, che comunque ammontano complessivamente a 140 euro.

Il sindaco, infine, si è detto “molto rammaricato” per l’atteggiamento tenuto nei suoi confronti da parte di alcuni esponenti dell’opposizione, uno “strappo” che in alcune cose avrebbe messo in discussione anche i rapporti personali. Ma non pare intenzionato a sporgere querele. Diverso, comunque, potrebbe essere l’atteggiamento di altri assessori coinvolti nel caso.

 

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1 COMMENT

  1. Ma il nostro sindaco si dimentica di dire che la Procura di Brescia chiedendo l’archiviazione ha chiaramente parlato di danno erariale. Ciò vuol dire che la questione penalmente non era rilevante x il semplice fatto che Paroli stesso aveva rimborsato tutti i soldi.

  2. L’accusa, signor Sindaco, lungi dal riguardarLa esclusivamente, era rivolta all’intera Sua Giunta. Il Suo argomento difensivo, perciò, suona un tantino debole e tradisce quasi l’intenzione di differenziare la Sua condotta da quella dei Suoi Assessori dei quali invece, perciò, riconoscerebbe l’errore. Lasci inoltre che si dubiti del fatto che si sia rivelato conveniente, per la città, l’avere (l’apparente avere) un Sindaco al contempo parlamentare, da qualsivoglia punto d’osservazione si tenti di esaminare la cosa.

  3. Insomma, con questa storia del danno erariale rilevato dai PM.
    Siamo ai principi basici del diritto.
    Le affermazioni dei PM sul danno erariale sono LA POSIZIONE di UNA PARTE del procedimento e NON HANNO VALORE DI GIUDICATO.
    E’ desolante vedere la cultura da Inquisizione che campeggia nei commenti.

  4. Caspita! allora anch’io ho fatto risparmiare 200mila euro alla mia famiglia: rinunciando alla Porsche che sogno da sempre!

  5. Caro Sig. Sindaco, quando incarico un architetto per sistemarmi la casa o vado dallo specialista per curarmi chiedo di pagare le prestazioni secondo la professioanlità delle persone a cui mi rivolgo. Se chiamo l’architetto che lavora online da casa spenderò pochissimo, se chiamo Renzo Piano pagherò un sacco di soldi, ma saprò anche qual’è la differenza nella qualità del lavoro.
    Lei è stato chiamato a fare il Sindaco di Brescia perchè si occupasse della città a tempo pieno e ne risolvesse i problemi e per questo è previsto uno stipendio. Ora, che Lei ci venga a dire che abbiamo risparmiato 177mila euro non mi consola, in quanto Lei non solo non ha preso stipendio, ma è anche venuto meno al mandato che gli elettori le hanno assegnato, sia per il tempo minimo che ha dedicato alla città (fatto incontrovertibile) sia per la scarsa qualità del suo (poco) lavoro (opinione opinabile). Caro Sig. Sindaco, per favore, abbia anche lei uno scatto di orgoglio, prenda i soldi, stia a Brescia 7 giorni su 7 e, finalmente, si metta a lavorare per noi. Grazie

  6. Dichiarazione del tutto infelice da parte del Sindaco in questi due anni di crisi economica la maggior parte di noi ha dovuto rinunciare a qualcosa e poi non è che con lo stipendio da parlamentare si fa la fame,l’aver rinunciato allo stipendio non è un atto di generosità verso la città,ma una scelta politica in quanto sarebbe stato probabilmente inopportuno dato il doppio incarico.

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