Vik e il bresciano qualunque

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L'assessore all'Ambiente Gianluigi Fondra
L'assessore all'Ambiente Gianluigi Fondra

di Gianluigi Fondra – “Forse un po’ se l’è cercata”… Parole pronunciate come schegge di granata da chi sta leggendo in prima pagina la morte di Vittorio Arrigoni in un bar di Brescia. Vocaboli branditi da chi sorseggia un caffè macchiato come la sua coscienza.
Superfluo il commento sputato ad alta voce affinché tutti possano udirlo vagare fra lecca-lecca e schedine. Costui non può certo immaginare che la frase torna a ronzarmi intorno come una zanzara vorace, impudica, inutile, densa di cattiveria gratuita.
Perché l’inconsapevole non tiene per se quel vuoto asfissiante?

 

Perché mi sta ingarbugliando la Pasqua rigettandomi sulla strada fra Gornji Vakuf e Travnik?
Quasi certamente è uno dei tanti bresciani che s’è dimenticato di Guido Puletti, Sergio Lana e Fabio Moreni sacrificati in Bosnia in nome e per conto di una Brescia, a quei tempi, solidale.

 

Chissà se costui pronunciò la stessa frase quando il nostro Moreno Locatelli fu crivellato sul ponte di Verbanja a Sarajevo mentre offriva pane a chi gli rispose con raffiche crudeli?
Possibile che a distanza di diciotto anni questa persona non senta almeno il dovere di un mite silenzio?

 

L’istinto mi porta alla rabbia, ma qualcosa mi dice che anche la sua coscienza è stata toccata dal sacrificio di Vik. Forse il suo parlare a vanvera è solo un modo inadeguato di dare significato a un’esistenza vana.

 

Puntualmente a ogni uccisione di un costruttore di Pace, a ogni angolo di una Kigali, di una Zavidovici, di una Kabul, nei tanti “barsport” sparsi per il pianeta, capita di sentire queste parole vuote. E non v’è dubbio che se nella sintassi della frase il sottinteso fosse la parola “morte” si sfiorerebbe il disprezzo della vita.
Ma se si ha il coraggio di usare il dizionario della Nonviolenza e della Verità, il soggetto allora si manifesta nella beatitudine più grande. In quel caso il sottinteso si rivela senza equivoci: il soggetto della frase non può che essere… la Pace!

 

Sì, caro anonimo bresciano qualunque, senza “forse” Vittorio Arrigoni se l’è proprio cercata la Pace!

 

L’ha fatto anche a nome tuo, al posto nostro, in una Palestina vicolo cieco del mondo. Da domenica Vik riposa in una Pace ancor più grande di quella che ha testimoniato con il coraggio di chi non porta armi. Una Pace che nel concreto della propria vita non si è rassegnata al disumano.

 

Gianluigi Fondra, Mompiano

 

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1 COMMENT

  1. “Ecco l’Uomo”. Con queste parole Pilato lo mostrò alla folla dopo averlo fatto flagellare. Quasi a significare che in quel corpo martoriato ci fosse l’essenza dell’Umanità. Sì ecco l’Uomo. Schiacciato dal potere. Con l’unica colpa di aver dato voce ai poveri. A quelli che non contano. Di aver fatto vedere i ciechi. Parlare i muti. Udire i sordi. Di aver risuscitato i morti. Di avere annunciato che c’è speranza per i diseredati. Colpevole di aver dichiarato beati i poveri, i nonviolenti, gli ingenui dal cuore puro, i costruttori di pace, i perseguitati a causa della giustizia. Di aver detto che il Regno di Dio è loro. Mettendo in scacco ogni potere. Sia politico che religioso.
    “Ecco l’Uomo”. Era lì Vittorio. La faccia tumefatta. Gli occhi bendati, La testa trattenuta da una mano. Non poteva parlare, lui che aveva fatto della parola il luogo della denuncia di ogni ingiustizia. Della proclamazione di una speranza difficile per i palestinesi e per tutti gli oppressi. Era lì. Incapace di reagire, ma gridando con quell’immagine drammatica la sua sete di Umanità. Restiamo Umani. Anche lui schiacciato da un potere che non guarda in faccia a nessuno. Che giunge fino a chiudere in una prigione, come topi in gabbia, persone che hanno come unica colpa quella di voler vivere liberi nella loro terra. Colpevole di aver denunciato le bombe su Gaza. Gli spari contro i pescatori o contro i contadini che andavano nei campi a coltivare la terra. Morto per aver creduto – e fortemente – in un sogno. In Palestina, come prima nel Congo, a Bukavu, dove una guerra senza nome aveva fatto oltre cinque milioni di vittime. “Ecco l’Uomo”.
    “Ecco l’Uomo”. Invisibile stavolta. Sepolto sotto i flutti del Mar Mediterraneo trasformato da mare che unisce a muro di divisione.. Travolto dalle onde nella ricerca di un luogo dove coltivare la speranza. In fuga da guerre e miseria. Con la voglia di costruire una umanità diversa. Senza barriere: Senza l’idolatria della propria razza. Senza l’assolutizzazione della propria fede. Ecco l’Uomo. Sacrificato giorno dopo giorno alle logiche di un mondo che lascia liberi i capitali, ma tiene imprigionate le persone. Oggi è là il sepolcro. Chiuso non da una pietra, ma sommerso da un’acqua pesantissima che toglie ogni luce. Che affossa ogni speranza. L’Uomo oggi non è sepolto nella tomba messa a disposizione da Giuseppe d’Arimatea, ma nel grande cimitero coperto dall’acqua. E’ là che lo condanniamo ogni giorno. In nome di una sicurezza che nulla ha di umano. Di una economia fatta per il portafogli dei ricchi e dei potenti. Di una politica pavida e vigliacca che si basa solo sulla difesa ad oltranza dei propri privilegi. “Ecco l’Uomo”
    Pilato forse pensava che, mostrando l’Uomo, flagellato, la folla si sarebbe accontentata. Avrebbe avuto un moto di compassione. Forse mostrandolo voleva sottrarlo alla morte. Ma il potere è capace di svilire anche i sentimenti. Di aizzare la folla chiedendo il suo consenso ai propri disegni disumani. “Non lui, ma Barabba”. Così Pilato lo abbandonò nelle loro mani. Condannò l’Uomo in nome del consenso democratico. Di quel voto popolare strappato con l’inganno e la persuasione occulta. Con il favore e il clientelismo, Con la compravendita e il mercanteggiamento. Trenta denari per Giuda. I persuasori palesi o occulti. I ricatti religiosi e politici. Le promesse di favori e prebende. Perchè per il potere, per ogni potere, è meglio Barabba che l’Uomo. “Ecco l’Uomo”.
    Quando Vittorio è arrivato a Roma, nessun uomo di potere ad accoglierlo. Solo i suoi amici. Così come con l’Uomo di Nazareth erano rimasti solo alcuni discepoli e alcune donne. Perchè il potere si commuove e spende parole solenni per chi cade sul campo di guerra. In fondo è espressione della sua forza. Dei suoi muscoli. Ha paura invece di chi sogna. Di chi immagina un mondo diverso. Perchè, se si realizzasse, “rovescerebbe i potenti dai troni ed esalterebbe i piccoli”. Per questo si accanisce contro di loro. “Lasciatelo là” ha scritto qualcuno. Perchè ormai l’Umanità non abita più qui. L’Uomo deve essere invisibile e muto. Neanche la sua tomba può parlare. “Ecco l’Uomo”
    Si sono rimpallati l’Uomo. Da un capo all’altro del paese. Da un capo all’altro dell’Europa. Tendopoli e non case. Perchè non pensi di poter prendere dimora. Al Sud e non al Nord. Perchè qui l’Uomo non ha tempo per essere umano. Deve fare affari. Contare i soldi. Non perdere tempo. Così si fabbrica il consenso. Si prendono i voti. Mandando l’Uomo “foera du ball”. “Ecco l’Uomo”.
    Quanto è difficile restare Umani in questa Pasqua. Quanto è difficile credere che, così come si è aperta la grande pietra che copriva il Suo corpo, un giorno i sepolcri si aprano anche per noi e l’Uomo possa uscire allo scoperto. Camminare le nostre strade. Vivere la nostra vita. Condire di umanità la nostra esistenza.
    Non è facile restare Umani. Perchè vuol dire battersi in nome dell’Uomo.
    Non facciamo Pasqua solo facendo cerimonie. Imbellettando gli altari. Dicendo preghiere. Non facciamo Pasqua accettando vigliaccamente che il potere, sia esso religioso o politico, si appropri dell’Uomo. Perchè l’Uomo vero è quello che Pilato ha mostrato dopo averlo fatto flagellare. E’ quello inchiodato sulla Croce. O ammazzato a Gaza. O sepolto nel mare che dovrebbe unirci.
    E’ quello l’uomo che, se ci crediamo davvero, un giorno romperà ogni sepolcro e ricomincerà a camminare le nostre strade, Dando da mangiare a chi ha fame. Da bere a chi ha sete. Da vestire a chi è nudo. Guarendo le malattie e risuscitando i morti. Soprattutto gridando che, finalmente, dei poveri e solo dei poveri è il Regno dei Cieli.

  2. ricordo ancora, con amarezza, quando un giorno, nel bar di una signora gentile e civile, a Mompiano, la nostra Mompiano, un "uomo bresciano qualunque", commentando la morte per investimento di una persona dell’est Europa, disse in dialetto: "Copomei tòch!" (uccidiamoli tutti!) tra le risate e gli ammiccamenti dei presenti.
    Queste cose fanno male e danno un senso ancora più profondo al motto di Arrigoni: "Restiamo umani".

    Ciao e complimenti per lo splendido articolo.

  3. Grazie Gigi. Indignarsi davanti a questi fatti e testimoniarlo denunciandoli è un dovere civile. Un uomo è morto per il bene di altri uomini senza chiedere nulla in un mondo dove tutto si paga. Oggi è il 25 aprile. Ricordiamo altri uomini che hanno dato la propria vita per gli altri, anche se con modi diversi da Vik, affinchè noi, ora, possiamo fare della Pace l’obiettivo di una società moderna. Si, sono certo, in una società dell’evoluzione tecnoclogica, della rincorsa del potere e della ricchezza personale, la ricerca della Pace e della Solidarietà sono fatti rivoluzionari e di vera modernità. Chissà quanti stolti che sorseggiavano "caffé macchiato come la loro coscienza" ha incontrato Vik lungo la strada. Questi non sanno che nonostante loro, i Vittorio Arrigoni continueranno ad esistere.

  4. Grazie Gigi. Indignarsi davanti a questi fatti e testimoniarlo denunciandoli è un dovere civile. Un uomo è morto per il bene di altri uomini senza chiedere nulla in un mondo dove tutto si paga. Oggi è il 25 aprile. Ricordiamo altri uomini che hanno dato la propria vita per gli altri, anche se con modi diversi da Vik, affinchè noi, ora, possiamo fare della Pace l’obiettivo di una società moderna. Si, sono certo, in una società dell’evoluzione tecnoclogica, della rincorsa del potere e della ricchezza personale, la ricerca della Pace e della Solidarietà sono fatti rivoluzionari e di vera modernità. Chissà quanti stolti che sorseggiavano "caffé macchiato come la loro coscienza" ha incontrato Vik lungo la strada. Questi non sanno che nonostante loro, i Vittorio Arrigoni continueranno ad esistere.

  5. accidenti a te,caro Gigi….quasi mi fai piangere e cosi’ ricordo guido puletti,sergio lana e fabio moreni…buon primo maggio a tutti

  6. le persone come Vik o come Gigi ci danno la forza di difendere tutti, anche coloro che dicono banalità al bar sport.
    Grazie

  7. MA NON E’ POSSIBILE DIMOSTRARE DI "ESSERE UN UOMO" RESTANDO AL PROPRIO PAESE? FORSE NON SI TROVA CHI HA BISOGNO DI AIUTO DOVE SEI NATO? PERCHE’ BISOGNA ANDARE A "ROMPERE" DOVE NESSUNO TI HA CHIAMATO? MI DISPIACE MA NON VEDO DOVA STA L’EROE: FORSE SI CONFONDE CON "PASSIONE TURISTICA" O RICERCA DI QUALCOSA CHE NON TROVI AL TUO PAESE. QUESTO NON E’ UN PECCATO, MA COSA CENTRA CON ESSERE UN "EROE"? HO IL MASSIMO RISPETTO PER "GIGI". PURTROPPO NON RIESCO AD ESSER BUONO COME LEI!

  8. Perchè non è restato in Italia? si chiede "vino".
    Perchè non è restato in Lombardia?
    Perchè non è restato a Varese? Non abbiamo forse bisogno a Varese?
    Perchè non è restato al suo paesello, così bello e così bisognoso di aiuti?

    Non vi sembra una posizione da leghista che come al solito guarda vicino vicino alla punta del naso?

    S.Francesco d’Assisi, perchè non è restato ad Assisi? E Garibaldi? Etc. etc.

  9. Perchè non è rimasto al proprio paese? Semplicemente perchè ogni tanto, a volte, raramente e non sempre, l’umanità dà i natali anche a Uomini che dicono quello che pensano, pensano quello che dicono e FANNO QUELLO CHE PENSANO E DICONO. Vittorio ARRIGONI apparteneva a questa rara cerchia di Uomini. Ovvio che chi guarda solo al proprio orticello senta il fastidio della loro grandezza … gli fa ombra.

  10. Se el stàa a baita so’ el sarès forse amò vif!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Quanto a Garibaldi, sig. Michele, lasciamolo perdere… ne ha combinate di ogni! Infatti, si dice: Quello là, ne ha combinate più di Garibaldi!!! Le può bastare? buona giornata!

  11. X bresciano 44. GRAZIE! Senza il suo intervento, sembrava che l’articolo scritto da Gigi Fondra, fosse del tutto inutile e infondato. Invece, grazie al suo arrivo, adesso abbiamo la prova che ESISTONO le persone POVERE di cui si leggeva. GRAZIE per il suo contributo.

  12. Non verrei rubare spazio ad altri, le posso solo dire che lei non è in grado di dare lezioni… oltretutto non possiede il dono dell’ironia: E’ proprio negato!!!
    Perciò non si arrabbi e continui a vivere all’ombra….. stia bene. Bresciano 44

  13. Se non voleva rubare spazio ad altri, era meglio che lo facesse da subito. Invece ha voluto dimostrare la pochezza e la superficialità che hanno ispirato il suo BANALISSIMO commento.

  14. MESSAGGIO CANCELLATO DALLA REDAZIONE PERCHE’ CONTENEVA UNA DELLE SEGUENTI VIOLAZIONI ALLA POLITICA DEL SITO: – INSULTI O VOLGARITA’ – RAZZISMO EVIDENTE – SPAM – VIOLAZIONE DEL COPYRIGHT – CONSIDERAZIONI CHE NECESSITANO DI UN APPROFONDIMENTO ANCHE LEGALE – CONSIDERAZIONI VERSO TERZI PASSIBILI DI DENUNCIA. INVITIAMO L’INTERESSATO AD ATTENERSI ALLE REGOLE DEL BUON SENSO O SAREMO COSTRETTI, SU RICHIESTA, A SEGNALARE L’IDENTIFICATIVO DELLA SUA CONNESSIONE A CHI DI DOVERE.

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