Sentenza Caffaro, Vilardi: svolta decisiva. Margaroli Jr: ora via alle bonifiche

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Il Tar di Brescia, con la sentenza 1081/2011, riconosce la responsabilità di Caffaro per l’inquinamento dei suoli, delle rogge e dei parchi Calvesi e passo Gavia. Precisa che l’inquinamento (definito di “quantità impressionante”) è ancora in atto e che cesserà solo a bonifica avvenuta.

Riconosce la responsabilità per l’inquinamento da PCB e da mercurio. Caffaro era l’unica azienda italiana che produceva PCB (si stima una produzione totale di 150mila tonnellate); gli impianti determinavano la dispersione in acqua e in aria del mercurio che veniva impiegato nel processo produttivo. Gli scarichi industriali si riversavano nelle rogge che si ramificano poi a sud della città, portando con sé l’inquinante. La responsabilità in relazione ai parchi è ascrivibile alla ditta secondo i criteri dettati dalla giurisprudenza comunitaria (vicinanza e identità di sostanze rinvenute.)

Per tale ragione, conferma gli obblighi di messa in sicurezza e di bonifica prescritti.

Il principio di precauzione richiede di applicare anche alle zone agricole le misure di tutela previste per le zone residenziali anziché quelle previste per le zone industriali. Per quanto concerne l’acquifero profondo, afferma che non è stato sufficientemente provato un nesso causale tra la contaminazione riscontrata e la Caffaro, pertanto per poter imporre a quest’ultima la messa in sicurezza e la bonifica dell’acquifero profondo è necessaria un’ulteriore attività istruttoria; è comunque  ragionevole e opportuna la richiesta di aumentare il numero dei monitoraggi della falda.

Il Tar ritiene inoltre che il ministero abbia approvato, anche se con prescrizioni, l’analisi di rischio e quindi reputa legittima la richiesta del piano di bonifica.

“Si tratta di una svolta importante, di portata storica, che può davvero sbloccare la situazione e dare il via definitivo alla bonifica della zona. – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia, Paola Vilardi – Di fatto il Tar ufficializza quella che era la nostra convinzione, ossia che le responsabilità di questo grave inquinamento sono da attribuire alla Caffaro e che il Comune di Brescia aveva competenza a emanare ordinanze. Fissato questo punto importante ora dobbiamo procedere alla bonifica dell’area: proprio settimana scorsa, in collaborazione con l’assessore al Bilancio Fausto Di Mezza, siamo riusciti a salvare i 6,7 milioni di euro che il ministero dell’Ambiente destina allo studio e alla bonifica di questo sito di interesse nazionale. Una somma consistente che sarà investita anche per riqualificare la zona colpita da decenni di inquinamento”.

“Nelle ultime settimane – sottolinea Mattia Margaroli, presidente della Circoscrizione Ovest – abbiamo registrato tre svolte decisive: la possibilità di ricevere e investire quasi 7 milioni di euro stanziati dal ministero; questa sentenza del Tar che stabilisce finalmente le responsabilità e un impegno da parte dell’amministrazione comunale a destinare entro l’anno prossimo circa 480.000€ per interventi di riqualificazione dell’area. Ora dobbiamo procedere alla valorizzazione concreta e adeguata della zona di via Milano e del quartiere Primo maggio, nell’interesse dei residenti e di tutta la città. Definiremo, insieme all’assessore Vilardi, tempistiche e modalità di intervento. Da parte della Circoscrizione sarà fatto tutto il possibile affinché il parco Passo Gavia venga riqualificato in tempi brevi”.

 

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