Tpl, verso il gestore unico. “Ma la Provincia deve poter contare in Brescia Mobilità”

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(da.bac.) “Se il Comune di Brescia intende fare una gara unica per la gestione del trasporto pubblico e degli altri servizi, allora apra Brescia Mobilità alla Provincia”. L’assessore Corrado Ghirardelli la chiama "provocazione" ma nei prossimi mesi potrebbe prendere forma una sorta di Brescia Mobilità provinciale. In primavera dovrebbe essere approvata la nuova legge regionale che suddividerà la Lombardia in 7 piani di bacino, ciascuno gestito da un’agenzia per il Tpl. In sostanza Provincia e Comune di Brescia dovranno dar vita a una nuova struttura che gestisca in modo unitario il "bacino".
 
In questa fase d’attesa ci sono però non pochi nodi da sciogliere. Le scadenze dei contratti di servizio, per esempio, non sono omogenee, e quindi andrebbero riallineate. Giovedì, durante la commissione Trasporti che si è tenuta in Broletto, Ghirardelli ha però tracciato un’altra prospettiva, vale a dire anticipare la legge regionale e dar vita già a marzo al gestore unico che si occupi di tutto il Tpl bresciano. La data non è casuale. A fine marzo scadono infatti alcuni contratti di servizio di Brescia Mobilità, i parcheggi, le ztl, la gestione dei semafori. La Loggia – come qualunque altro ente – non può più optare per l’affidamento diretto ma dovrà indire una gara pubblica, con il rischio che arrivino altri soggetti pronti ad accaparrarsi la gestione. L’idea è allora quella di dar vita da subito – Broletto e Loggia insieme – a un bando che comprenda tutti i servizi del tpl. Un bando “blindato”, redatto tenendo ben presente quelle che sono le caratteristiche di Brescia Mobilità. Non sono infatti molte le aziende di trasporto che si occupano anche di parcheggi, semafori, fotovoltaico, bike sharing.
 
Se questo è lo scenario, “la Provincia che cosa ci guadagna?” si è però chiesto Ghirardelli. Il Comune potrebbe garantire un futuro alla sua società e decidere strategie anche sul trasporto provinciale, come quella di far fermare i bus extraurbani fuori dalla città, così da evitare doppioni con le linee urbane. Ma il Broletto? Ecco perché Ghirardelli ha lanciato la provocazione di “aprire” Brescia Mobilità alla Provincia. Sia chiaro, non è una questione di poltrone o quote (“non è che acquisiamo un pacchetto azionario mettendoci dei soldi”), ma è una faccenda di potere decisionale. La programmazione di tutto il tpl, dai percorsi dei bus alla gestione dei parcheggi, deve essere fatta insieme. “Il Comune non vuole che i bus extraurbani entrino in città? Ok” ha spiegato Ghirardelli “ma anch’io devo poter dire no allo sconto dei parcheggi, che è un’operazione che sfavorisce il trasporto pubblico”. Insomma, il tema è complesso e le difficoltà non mancano. Ma, ha spiegato Ghirardelli, “le nostre condizioni sono queste: se si vuole fare subito il gestore unico le scelte devono essere collegiali, a 360°”. Altrimenti non se ne fa nulla. Eppure, visto che la richiesta è arrivata dalla Loggia, le chanches di vedere una Brescia Mobilità provinciale non mancano.

 

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