Rifondazione Comunista partecipa allo sciopero della Fiom lombarda del 4 novembre

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Rifondazione Comunista appoggia lo sciopero regionale della Fiom di venerdì 4 novembre e parteciperà al corteo con una propria delegazione.

DI SEGUITO LA NOTA INVIATA DAL PARTITO:

La situazione occupazionale della Lombardia appare drammatica. Nel 2011 sono stati raggiunti i 24 milioni di ore di cassa integrazione, delle quali oltre la metà di straordinaria e in deroga. Nel settore metalmeccanico i cassa integrati sono 70mila: è come se in Lombardia nel settore metalmeccanico fossero senza lavoro quasi 40mila lavoratori. A fronte di una situazione così drammatica la Regione Lombardia, di Formigoni e Bossi junior, non sta muovendo un dito. Addirittura i lavoratori di fabbriche in crisi si sono sentiti dire dall’Assessore Regionale all’Industria, il leghista Gibelli, che in regime di libero mercato la Regione Lombardia non può fare nulla per contrastare le crisi. I lavoratori di interi settori stanno subendo una ristrutturazione senza precedenti. Elettrodomestico, Siderurgia, Auto-motive, Elettronica e Microelettronica, Telecomunicazioni, Trasporti…non c’è un solo settore produttivo che sia stato risparmiato dalla crisi. Le imprese delocalizzano all’estero, chiudono stabilimenti, dimezzano il personale senza che la Regione Lombardia intervenga con politiche adeguate per impedire la deindustrializzazione del territorio e la riduzione pesantissima dei livelli occupazionali. Per questo motivo vanno assunti provvedimenti immediati come il blocco dei licenziamenti e la proroga degli ammortizzatori sociali anche per tutto il 2012. Ma poiché le persone hanno bisogno di lavoro vero, riteniamo che la Regione Lombardia debba adottare un programma di contrasto alla crisi fatto di provvedimenti concreti di investimento nei settori produttivi strategici; di potenziamento delle strutture regionali che seguono le aziende in crisi in modo da evitare chiusure e licenziamenti; di riconversioni industriali e di Reindustrializzazioni; di sostegno alla ricerca per meglio qualificare le produzioni e crearne di nuove; di vincolo delle aree industriali per impedire speculazioni sulle aree produttive. La Regione Lombardia deve dare risposte precise su queste richieste concrete. La Lombardia senza lavoro non ha futuro.

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