(a.c.) Una vita triste, a cui ha messo fine addirittura la madre, in un raptus incontrollato, colpendola al capo con una scopa e soffocandole il respiro con un sacchetto di plastica. A distanza di una decina di giorni da quel terribile 29 dicembre, con la madre-assassina ancora in carcere a Verziano, e la sorella gemella della vittima ospitata in una struttura protetta, il comune di Brescia, in particolare l’assessore ai Servizi Sociali Giorgio Maione, ha deciso che per Assunta Arcieri verrà celebrato il funerale di povertà.
A pagare le spese provvederà dunque il comune: la famiglia pare non avere parenti stretti, o comunque nessuno si è fatto avanti per chiedere di occuparsi del funerale. Una volta che giungerà il nulla osta da parte del sostituto procuratore Claudio Pinto, e dopo la formalità del riconoscimento del cadavere da parte di un vicino di casa delle donne (secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia) si potrà organizzare il funerale. Con la speranza che ci sia qualcuno ad accompagnare la salma nell’ultimo viaggio di una vita triste.
siamo nel 2012……tecnologia ,profitto,menefreghismo fretta,….che SQUALLORE!!!!!!